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Berlino e i 100 anni della Bauhaus
Nel 2019 il Bauhaus compirà 100 anni: tra i mille eventi in programma, il festival multimediale di apertura. Nuovi spazi, architetture, set indipendenti: ecco cosa vedere, a patto di organizzarsi e prenotare per tempo
1 99 anni fa Walter Gropius fondava a Weimar il Bauhaus, scuola che ha influenzato l’arte e il design del 900: per il 2019 la Germania – Berlino in testa – ha in programma un anno di manifestazioni. In attesa che riapra in versione ingrandita il Bauhaus-archiv/museum (nella foto; la sua versione temporanea è in Knesebeckstraße 1-2, Charlottenburg), dal 16 al 24 gennaio la Akademie der Künste sarà sede di 100 Years Bauhaus, un festival di apertura multimediale con ospiti internazionali (da fine ottobre il programma e i biglietti). Tempi stretti? Ci sono i tour guidati di art:berlin ( art berlin-online.de/en). bauhaus100.de/en, visitberlin.de/it/ eventi-100-anni-di-bauhaus
2 Berlino = elettronica? Due le esperienze extra: l’immersione nella piscina salata del Liquidrom (a destra; le date sono sul sito), dove ascoltare − la testa cullata dall’acqua − la musica; una classe di spinning da Becycle, dove le luci e l’atmosfera sono quelle di un club e i dj suonano live. liquidrom-berlin.de, becycle.de
3 Dopo la Kunst Halle, che ha chiuso ad aprile, Deutsche Bank ha un nuovo spazio per le mostre nel centro città: il suo Palaispopulaire occupa il blasonato Prinzessin Palais − già proprietà degli Hohenzollern −e presenterà le opere della collezione permanente. Il centro, che ha aperto a fine settembre, negli stessi giorni della Berlin Art Week, inaugura con The World on Paper, 300 opere su carta ( sopra, quella di Ellen Gallagher; fino al 9 giugno) scelte fra quelle acquisite dagli Anni 70. db-palaispopulaire.com
4 Il pane è la next thing del momento? Cercate quello senza glutine di Ava Celik (aka @badhunterstories), passata dal cinema alla ricerca in cucina: opening in autunno in Fasanenstr., uno degli indirizzi passaparola di Berlin Food Stories, il blog di Per Meurling, che organizza tour a tema e alcuni degli eventi legati al cibo più ricercati in città. berlinfoodstories.com
5 Ha dentro tutto, compresa una sauna con vista sul giardino zoologico e una terrazza – quella del Monkey Bar – per tramonti perfetti sulla città (in alto): il 25hours Hotel è solo una pagina del Bikini Berlin, capitolo di storia dell’architettura del dopoguerra a Berlino Ovest e parte di un gruppo di edifici protetti (il cosiddetto Zoobogen). Ripensato all’inizio degli anni Duemila, il complesso del Bikini Berlin ha spazio a sufficienza per negozi, alcuni dei quali pop-up, eventi e mostre (fino al 15/1 ce n’è una dedicata a Banksy). 25hours-hotels.com, bikiniberlin.de/en
6 La Boros ( sammlungboros. de) è forse la collezione più famosa, se non altro per la sede che la contiene: un bunker. Ma a Berlino i privati che conservano tesori d’arte nelle loro proprietà sono frequenti. Almeno una quindicina i più importanti: alcuni tengono le porte aperte al pubblico, con altri bisogna prendere un appuntamento. Arthur de Ganay, per citarne uno, vive in un’ex fabbrica di marmellata e colleziona foto in grande formato. Per sapere cosa si muove in città e in tempo reale: Artberlin ed Exberliner. berlincollectors. com, artberlin. de, exberliner.com
7Sesto edificio della Museumsinsel, disegnata da David Chip-perfield Architects, la James-simon-galerie è il prossimo tassello del progetto ventennale dell’isola dei musei della città ( Chipperfield lavora anche al restauro della Neue Nationalgalerie di Mies van der Rohe). Collegata al lato sud del Pergamonmuseum, da primavera sarà l’ingresso dell’area. A seguire, altre due importanti inaugurazioni: il Futurium progettato da Richter Musikowski Architekten ( futurium. de) e l’humboldt Forum, il museo dedicato al mondo e alle sue diverse culture ( humboldt forum.com; è già accessibile un’area eventi). museumsinsel-berlin.de
8 Mostre e residenze d’artista (a destra: Palefroi, ospite la scorsa estate), concerti e laboratori diy, birre artigianali e food truck, una libreria, second hand: se cercate gente fuori dagli schemi e il posto dell’arte indie, lo Urban Spree – set postindustriale di 70 mila metri quadrati con una galleria di 400 metri – fa al caso vostro. Oltre quest’area c’è il quartiere di Friedrichshain: formalmente ex Berlino Est, fitta di murales quanto di club, resiste ( faticosamente) alla gentrificazione. urbanspree.com