LE SFUMATURE ROMPONO GLI SCHEMI
Dopo i film tratti dai bestseller di E.L. James, Jamie Dornan (che porta la croce di Mister Grey) seduce con un’eau de toilette, che ha la faccia di bronzo
Da tempo l’attore e modello Jamie Dornan cerca di scrollarsi di dosso Christian Grey, il personaggio sensuale che l’ha reso famoso nella trilogia delle Cinquanta sfumature ( di grigio, di nero e di rosso). Ma è stato ancora per il suo ruvido magnetismo che l’attore nordirlandese, 36 anni, è stato scelto come nuovo volto di Boss The Scent: nel cortometraggio girato nel futuristico Auditorium di Baku, progettato da Zaha Hadid in Azerbaijan, quasi non sfiora la modella Birgit Kos, eppure la tensione seduttiva tocca livelli altissimi.
«L’atmosfera creata sul set dal regista, Drake Doremus, ha fatto in modo che tutto fluisse in modo naturale e sembrasse il più realistico possibile», racconta Jamie Dornan, nella sua stanza del Claridge’s, a Londra. «Credo che il risultato si veda: chiunque può immedesimar- si, anche se la relazione messa in scena resta volutamente misteriosa».
Il mistero è alla base della seduzione? La seduzione assume forme molto diverse e ognuno ne ha una propria interpretazione, soprattutto adesso che viviamo nell’era digitale. Il modo con cui ci approcciamo agli altri oggi ha una doppia valenza: fisica e virtuale. Penso che esplorare e rompere gli schemi, come accade nel video, sia la scelta più interessante.
Cosa le piace di questo profumo? Non è invasivo, si indossa facilmente. Ci sono accenti freschi e fruttati che rimandano all’estate, ma anche note profonde e legnose decisamente più invernali. Lo trovo mascolino al punto giusto, credo sia la perfetta chiusura della routine mattutina. Anche se devo ammettere di non averne una.
Nessun rituale mattutino? Non sono un grande groomer, non lo sono mai stato e ora che ho figli ancor meno. So che dovrei prendermi più cura della pelle e dei capelli, ma non è una cosa a cui dedico molto tempo ed energie, preferisco fare altro.
Come si tiene in forma? Mi alleno, e mi piace molto. Vado a fasi, dividendomi tra vari sport, ma sono sempre stato molto attivo. Non l’ho mai fatto per una questione estetica, è che mi fa stare bene dentro, fin da quando ero piccolo.
Un ricordo della sua infanzia? L’odore di erba appena tagliata. Mi riporta a infinite serate nei prati, da bambino, a rincorrere un pallone con gli amici.
Se non fosse diventato attore…? Sarei diventato un procuratore sportivo, magari nel mondo del golf.
Un ruolo che le piacerebbe interpretare? Onestamente, non ho aspirazioni particolari. Ognuno ha il proprio percorso: a me interessa lavorare sodo e riuscire a provvedere alla mia famiglia. È questo che mi fa sentire un uomo fortunato.
Una domanda che le piacerebbe sentire? In migliaia di interviste, non me l’hanno ancora mai fatta: “Ti va di bere qualcosa?”.