GQ (Italy)

LA REGINA DEI MARI

- L’OSTRICA

Da secoli si tramanda che le ostriche sia meglio mangiarle nei mesi contenenti la “r” (gennaio, “janvier”, compreso), perché nei mesi di produzione (da maggio ad agosto) sono lattiginos­e e meno buone. «Il periodo migliore va dal 3° al 6° giorno dalla fuoriuscit­a dell’acqua, altrimenti sono troppo saline», spiega Maurizio Manno, presidente del Gruppo Manno, nel mondo ittico da 4 generazion­i, nonché fondatore dei ristoranti Vivo che, a Milano, organizza anche corsi di degustazio­ne dedicati al pregiato mollusco. L’importante è che una volta aperta ci sia l’acqua: «Poi bisogna odorarla, lasciarla sulla lingua 2-3 secondi e ingerirla». Dal punto di vista gastronomi­co «le migliori sono quelle piatte, perché dall’aroma più morbido rispetto a quelle concave o allungate, più salmastre benché più carnose». La Francia detiene il primato di produzione, anche dell’ostrica rosa de Tarbouriec­h. Prezzo? Circa 50 euro al chilo. _ (LA.P.)

 ??  ?? Il mare che vanta le migliori ostriche è l’atlantico dell’area francese, ma si coltivano anche in altre parti del mondo come la Creuse giapponese (1). Francesi, le bretoni con polpa gialla ed esterno nero (2), la Belon, piatta e tonda (3); la pregiata ostrica rosa (4); la più comune concava e allungata d’arcachon (5); la Pousse en Claire della regione Marennes-oléron (6)
Il mare che vanta le migliori ostriche è l’atlantico dell’area francese, ma si coltivano anche in altre parti del mondo come la Creuse giapponese (1). Francesi, le bretoni con polpa gialla ed esterno nero (2), la Belon, piatta e tonda (3); la pregiata ostrica rosa (4); la più comune concava e allungata d’arcachon (5); la Pousse en Claire della regione Marennes-oléron (6)

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