LISCIA, GASSATA O ACQUA TONICA?
Da bere assoluta o miscelata, la tonic water piace sempre di più. E l’offerta è per tutti i gusti
Alternativa briosa all’acqua minerale, con la nota citrica e il gusto amaricante che danno un senso di freschezza, l’acqua tonica piace, sempre di più. Classica, secca e amara; morbida e profumata, agrumata, fruttata o floreale. Da bere liscia o miscelata. Ci sono le Indian, le tonic water classiche, cristalline all’occhio, secche e amare, con l’elemento citrico predominante, perfette per il Gin&tonic. E poi le Botanical, le premium spesso colorite e torbide, morbide aromatizzate con le sostanze vegetali (erbe aromatiche, frutta, agrumi, spezie, fiori, radici…), a cui si aggiungono spesso zucchero di canna o dolcificanti alternativi. Ad affacciarsi sul mercato anche le toniche ipocaloriche, con una minore quantità di zucchero, e quelle biologiche, con tanto di certificazione. Oltre a essere buone fanno anche bene. Persino nel ’700, quando l’acqua veniva sanificata con elevate dosi di chinino, estratto dalla corteccia della china (volgarmente anche “albero della febbre”), a scopo medicinale per combattere i rischi di malaria nelle colonie dell’india e dell’africa. Non contente, le truppe britanniche di stanza in India l’aggiungevano al gin. Da qui il Gin&tonic, “patrimonio dell’umanità” di chi ama il bere miscelato.