GQ (Italy)

LISCIA, GASSATA O ACQUA TONICA?

Da bere assoluta o miscelata, la tonic water piace sempre di più. E l’offerta è per tutti i gusti

- Testo di LAURA PAC E L L I

Alternativ­a briosa all’acqua minerale, con la nota citrica e il gusto amaricante che danno un senso di freschezza, l’acqua tonica piace, sempre di più. Classica, secca e amara; morbida e profumata, agrumata, fruttata o floreale. Da bere liscia o miscelata. Ci sono le Indian, le tonic water classiche, cristallin­e all’occhio, secche e amare, con l’elemento citrico predominan­te, perfette per il Gin&tonic. E poi le Botanical, le premium spesso colorite e torbide, morbide aromatizza­te con le sostanze vegetali (erbe aromatiche, frutta, agrumi, spezie, fiori, radici…), a cui si aggiungono spesso zucchero di canna o dolcifican­ti alternativ­i. Ad affacciars­i sul mercato anche le toniche ipocaloric­he, con una minore quantità di zucchero, e quelle biologiche, con tanto di certificaz­ione. Oltre a essere buone fanno anche bene. Persino nel ’700, quando l’acqua veniva sanificata con elevate dosi di chinino, estratto dalla corteccia della china (volgarment­e anche “albero della febbre”), a scopo medicinale per combattere i rischi di malaria nelle colonie dell’india e dell’africa. Non contente, le truppe britannich­e di stanza in India l’aggiungeva­no al gin. Da qui il Gin&tonic, “patrimonio dell’umanità” di chi ama il bere miscelato.

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