La fabbrica di Nettuno
Uno degli stabilimenti di motoria diesel e a gas più grandi del mondo si trova a Trieste, dove Wärtsilä Italia realizza soluzioni innovative per navigare ottimizzando i consumi e ridurre le emissioni nelcrui se enelloship ping
Ai più il suo nome non dirà granché, ma Wärtsilä è un gruppo finlandese leader a livello mondiale in progettazione, realizzazione e assistenza di grandi motori per applicazioni marine e industriali: 200 sedi dislocate in 80 Paesi, 18mila operatori, un fatturato di oltre 4,9 miliardi di euro nel 2017 e dati positivi anche per il 2018 in termini di vendite, portafoglio d’ordini e utile per azioni. Quel che si dice un colosso, che concentra in Wärtsilä Italia una delle società più grandi del gruppo per volume di attività e numero dipendenti. Si tratta di 1.300 operatori, di cui 1.100 nella sede principale di Trieste e 200 in quelle di Genova, Napoli e Taranto. In Friuli-venezia Giulia lo stabilimento (300mila metri quadrati, di cui 100mila coperti) è addirittura una delle fabbriche di motori diesel e gas più grandi del mondo. «Abbiamo calcolato che la potenza sviluppata dai motori prodotti in un solo anno nello stabilimento di Trieste può rispondere al fabbisogno energetico di una piccola nazione come l’islanda», racconta Guido Barbazza, President & Managing Director della società italiana. Nel suo complesso, il gruppo conta di aver costruito e installato addirittura 180mila megawatt di energia nel solo 2017. Addentrarsi in Wärtsilä significa entrare nel cuore della navigazione del presente e del futuro, con sistemi integrati − dalle smart technologies all’innovazione del motore − e un’elevata customizzazione delle parti di ogni singolo sistema per l’ottenimento della massima efficienza. Per esempio: secondo Eniram, l’azienda specializzata in soluzioni digitali per lo shipping acquisita due anni fa dal gruppo, una portacontainer da 5.900 TEU (l’unità di misura corrisponde a 40 metri cubi) impiegata lungo la rotta Rotterdam-nord America può risparmiare in un anno quasi tremila tonnellate di combustibile, pari a 1.430.000 euro, con il conseguente abbattimento di 9.200 tonnellate di anidride carbonica nell’atmosfera. In che modo? Monitorando correnti marine e condizioni meteo, correggendo la rotta o determinandone una alternativa capace di migliorare l’efficienza dei motori, e
«LA POTENZA SVILUPPATA DAI MOTORI PRODOTTI IN UN ANNO NELLO STABILIMENTO DI TRIESTE PUÒ RISPONDERE AL FABBISOGNO ENERGETICO DELL’ISLANDA»
quindi ridurre sensibilmente consumi ed emissioni. Un ulteriore passo avanti è stato compiuto lo scorso marzo, quando Wärtsilä ha acquisito anche Transas, l’azienda leader nel controllo del traffico navale in tempo reale. Cui si aggiungono le tecnologie per la realtà aumentata e l’assistenza da remoto (a Trieste, uno dei sette contract center del gruppo a cui è affidata l’area SEAF – Sud Europa e Africa). Ecco perché, già nel 2017, il 45% del fatturato del gruppo derivava dai services, dati che confermano gli investimenti per lo Smart Technology Hub del gruppo a Vaasa, pronto entro il 2020. Anche nella produzione l’innovazione non manca, come dimostrano i motori dual fuel del Wärtsilä HY, il primo sistema ibrido integrato al mondo installato su una nave. «È un rimorchiatore rompighiaccio svedese che sarà operativo da marzo 2019. Sono due moduli ibridi W26 per una potenza installata pari a quella di 85 automobili», spiega Giulio Tirelli, 38 anni, responsabile del progetto e direttore Sales & Business Intelligence di Wärtsilä Marine Solutions. I vantaggi del Wärtsilä HY sono molteplici: risparmio del carburante, riduzione delle emissioni e dei costi di manutenzione, zero fumosità, power boost, comfort (toglie le vibrazioni). Nella sede di Trieste è stato appena inaugurato il nuovo Hybrid Center, con un set-up di Wärtsilä HY costruito in scala reale per la sperimentazione e lo sviluppo dell’efficienza. «Questo tipo di motore permette di lavorare in soluzione elettrica all’interno dei porti, quindi senza inquinare», racconta Alessandro Mercante, 28 anni. «Lo sviluppo nel cruise e nello shipping è assicurato», gioisce Giulio Tirelli. Presto saranno al bando le fumate nere nei porti, e la Norvegia ha già imposto emissioni zero nei Fiordi a partire dal 2026. Come nell’automotive, anche nella navigazione sta prendendo piede una legislazione che tende a ridurre emissioni e inquinamento. Le normative dell’international Maritime Organization (IMO) impongono alle navi una notevole riduzione delle emanazioni all’interno delle Emission Control Areas (ECA), attive dal 2016 in Nord America e previste anche in Nord Europa a partire dal 2021. E questo comporta la necessità di aggiornare i sistemi di propulsione. Soprattutto per aziende come Wärtsilä Marine Solutions, che ha per clienti anche le marine militari e le principali compagnie di cruise e di shipping. «Come abitante del pianeta Terra sono molto soddisfatto dei risultati che il gruppo sta ottenendo nelle new technologies e dei riscontri che abbiamo dal mercato», conclude Tirelli. «Ci sono voluti 15 anni per passare dal diesel al metano. Ora tocca all’ibrido, ma il futuro è nell’idrogeno. Magari prodotto dall’acqua, tramite pannelli solari e pale eoliche, che alla fine del ciclo ritornerà a essere acqua». E pensare che tutto è nato nel 1834 con una segheria a Värtsilä, un paese minuscolo al confine tra Finlandia e Russia.