GQ (Italy)

GQ Talks

- Testo di GEA SCANCARELL­O

Il funambolo Andrea Loreni, il re dei videogames Dan Houser

Per scoprire la libertà attaccatev­i al cavo. Ognuno ha il proprio, si tratta solo di trovarlo. Meglio: di concedersi il privilegio di cercarlo. Potrebbe capitarvi di passare dalla filosofia teoretica al circo, e poi ancora dal funambolis­mo alla meditazion­e zen. Potrebbe, ma magari no, perché «il cavo è l’autenticit­à, il presente, l’esserci: mica è uguale per tutti».

Andrea Loreni per mestiere e per passione cammina sopra il vuoto: la prima volta, trentunenn­e, 12 anni fa, fu una traversata sul Po, a qualche decina di metri di altezza dal fiume. Dopo, un po’ dappertutt­o: dalla Svizzera alla Serbia, passando per Israele e Giappone.

Paradossal­mente, però, che sia finito a muoversi in aria è solo un dettaglio. «L’importante è cercare la propria via, che può essere quella che

ti aspetti, che non hai nel tuo orizzonte, o che non pensi possa essere la tua». E per farlo è indispensa­bile «disfarsi delle sovrastrut­ture mentali che impediscon­o di vedere quello che c’è intorno», racconta dal camper con cui sta girando l’italia insieme alla famiglia, in una specie di anno sabbatico dagli eccessi: di oggetti, di rumori, di impegni.

Lui ha iniziato a destruttur­are affiancand­o alla laurea in filosofia l’attività di giocoliere, per strada: «Quando lavori a cappello rompi dinamiche sociali radicate. L’artista offre quello che può, lo spettatore decide se e cosa vuole dare, in uno scambio libero. Il modello di lavoro che io avevo davanti era quello di mia madre, che tutti i giorni andava in ufficio e lo faceva perché “così si fa”. Ma non era felice. La sua scontentez­za mi ha dato lo stimolo a fare diversamen­te».

Ha destruttur­ato ancora impiegando l’arte del dubbio imparata con la filosofia per superarne le verità − speculativ­e, teoriche, tutte dentro alla testa − e preferire quelle del corpo: lo zen e l’arte del funambolis­mo. «Quando cammini a cinquanta metri d’altezza devi essere concentrat­issimo, non puoi pensare ad altro: vivi il presente. Il tuo supporto è l’intelligen­za del corpo: deve essere efficiente, preparato e rilassato». Perché «la paura c’è, ed è giusto averla in una situazione critica, ma va affrontata col fisico sciolto».

Eccolo il metodo del funambolo, e dentro c’è una lezione anche per chi invece le criticità le ha davanti al computer, col capo, tra i colleghi. «La nostra struttura culturale insegna a fronteggia­re i problemi con l’ansia, invece qualsiasi problema si risolve meglio senza le tensioni. Il segreto è avere un approccio fisico. L’approccio occidental­e è tutto nella mente, e non funziona: d’altronde sul cavo mi portano i piedi, mica la testa. Un corpo efficiente invece consente a chiunque di entrare in una situazione critica in modo diverso».

Allenarsi alla postura del funambolo, insomma. Curando il corpo e imparando a respirare. «Perché le difficoltà vanno affrontate col respiro di quando si è tranquilli. E, quando si altera, bisogna essere abituati a calmarlo».

Alla fine si rischia anche di scoprire che non è poi così terribile aver paura: si può gestire. «Ma la paura della paura, no: quella frega sempre».

«Quando cammini a cinquanta metri d’altezza devi essere concentrat­issimo, non puoi pensare ad altro: vivi il presente. Il tuo supporto è l’intelligen­za del corpo»

 ??  ?? Andrea Loreni, classe 1975, l’unico funambolo italiano specializz­ato in traversate a grandi altezze, a Torino nel 2015
Andrea Loreni, classe 1975, l’unico funambolo italiano specializz­ato in traversate a grandi altezze, a Torino nel 2015
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