GQ (Italy)

VOGLIA DI FARSI UN MASTER

Nella fabbrica di Rossignol per capire come nascono gli sci per veri impallinat­i della discesa race. Aste pensate per la Coppa del Mondo

- Testo di LUCIA GALLI

Quando si resta atleti perché lo si è stati per davvero, anche al di là delle competizio­ni, è ora di approdare, o di farsi almeno un giro sul pianeta master, un segmento di mercato che in Italia ha già molti adepti. Dai boschi della Francia alla sede dell’atelier Course di Formiglian­a, nel Vercellese, Rossignol dedica da sempre a questo settore le sue migliori energie: la quota di mercato nello sci alpino mondiale gli vale complessiv­amente il 23% e i suoi sci master, pluripremi­ati − che escono dalla stessa linea produttiva di quelli destinati alla Coppa del Mondo − sono il miglior al- leato di curve e vittorie. L’usignolo francese, del resto, è stato al fianco di Alberto Tomba nella sua sterminata carriera e ora veste atleti del calibro di Henrik Kristoffer­sen, Federica Brignone, Tessa Worley e Christof Innerhofer. Sono proprio questi eroi moderni dello sci a firmare − con la loro attività e con i test, in collaboraz­ione con gli ingegneri Rossignol − la tecnologia che poi i master ritrovano nella linea Hero. I modelli sono distribuit­i nei punti vendita e dedicati a molti, ma non a tutti. E non solo per il prezzo (da 1.330 a 3mila euro), ma soprattutt­o perché “avere una Ferrari non significa saperla guidare”.

«La costruzion­e è la stessa degli sci di Coppa del Mondo, che ovviamente in negozio non si trovano. È però più raffinata di qualunque altro modello top di gamma destinato al segmento commercial­e», spiega Danilo Astegiano, responsabi­le Racing Italia progetto junior. C’è la struttura a sandwich con strati sovrappost­i, c’è il legno «solo un poco più tenero nei master, si scelgono pioppo, frassino o larice che garantisce una deformazio­ne più lineare, tipica dell’ottimo sciatore anche se non atleta». C’è la piastra titanal con fibra di

vetro e il mitico, apprezzati­ssimo Prop Tech, un sistema che sa garantire a tutti una percorrenz­a in curva morbida ma precisa, perché riesce a gestire la torsione.

Sono due le famiglie master, strette parenti dello sci da gara, pur non rientrando nei rigidi parametri della Federsci internazio­nale. C’è l’hero Master R22, che sa farsi in quattro proponendo un poker di modelli di poco oltre i 4 kg di peso, con raggi di curva diversa, dai 16 metri (170 cm di altezza) ai 23 metri (185 cm di altezza). In Coppa del Mondo, per intenderci, nel gigante maschile il raggio è di 30 metri.

Ad avvicinars­i ancora di più alle curve mondiali ecco l’evoluzione dell’evoluzione: con un raggio di curva di 27 metri e quasi 6 kg di peso, l’hero Master R22 Dynamic line control − Dlc per gli amici − è una tecnologia con piastra ammortizza­ta da pistoni. Piace ai maestri di sci che studiano da istruttori, la usa Tessa Worley per le sue curve giganti e da quest’anno può finire ai piedi di ogni master. A patto di essere un vero hero. Almeno per un giorno o per qualche pista.

 ??  ?? Gli sci Hero Master nascono a Formiglian­a (Vercelli), dove Rossignol realizza anche gli sci per la Coppa del Mondo. Prezzi: 1.330 € per il modello Hero Master R22; 3.000 € per Hero Master R22 Dynamic line control
Gli sci Hero Master nascono a Formiglian­a (Vercelli), dove Rossignol realizza anche gli sci per la Coppa del Mondo. Prezzi: 1.330 € per il modello Hero Master R22; 3.000 € per Hero Master R22 Dynamic line control
 ??  ?? In basso, l’alpinista Hervé Barmasse a Cervinia (al centro, con la giacca rossa), durante una dimostrazi­one dell’apparecchi­o di ricerca da valanga Ortovox
In basso, l’alpinista Hervé Barmasse a Cervinia (al centro, con la giacca rossa), durante una dimostrazi­one dell’apparecchi­o di ricerca da valanga Ortovox

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