Eleganti davvero
Che cosa fa di un uomo un uomo elegante? Che cosa ci ha guidato nella scelta dei trenta italiani che, come ogni anno, aggiungiamo alla nostra lista ideale dei Best Dressed Men?
Gli abiti, certo, la capacità di sceglierli e di portarli. Ma non solo. Ralph Lauren, uno che di eleganza maschile si intende, nell’intervista a pag. 116 la mette così: «L’eleganza non ha a che fare tanto con la moda quanto con l’autenticità, l’integrità, le qualità che compongono l’insieme di uno stile di vita per cui provi ammirazione, un insieme di cui i vestiti sono una parte, e non la più importante. Se una persona pensa solo ai vestiti, può averli belli quanto vuole, ma non è mai davvero elegante».
C’è poi un’eleganza dei sentimenti. Su questo numero ho voluto fare una scommessa. Alle storie che GQ normalmente racconta – storie di uomini dalle grandi passioni, dalle grandi imprese, dai grandi progetti – ho provato ad aggiungere la storia di un padre alle prese con la sofferenza di un figlio. La mia scommessa è che ci possa essere eleganza, un’eleganza sobria e toccante, in una storia così. La trovate a pag. 140, fatemi sapere che cosa ne pensate.
E con questa scommessa finisce la mia avventura di direttore di GQ. Come previsto fin da quando ho preso la carica ad interim un anno fa, da questo gennaio cedo i comandi a Giovanni Audiffredi. Il bravissimo vice con cui in questi mesi ho condiviso ogni scelta e ogni pagina, quindi niente traumi. E poi vi lascio ma non vi lascio, perché da direttore editoriale continuerò a dare tutto il mio sostegno, soprattutto in un anno così importante per GQ.
Nel 2019 il nostro, vostro GQ compie vent’anni. Io gli auguro due secoli di successo. E a voi, una vita elegante davvero.