- DESIGN
Il prototipo di un divano di Yuya Ushida. La carta da parati di Zaha Hadid. Ma anche l’emozione di entrare in un ambiente pensato da Jean Prouvé o in una cucina realizzata da Le Corbusier. Dopo 12 anni di letture in ordine cronologico, il Musée des Arts Décoratifs di Parigi ha riorganizzato oltre 2mila metri quadrati e sette decadi di oggetti e visioni: il compito è toccato a Jean-françois Dingjian ed Éloi Chafaï di Normal Studio, che hanno rivisto spazi e percorsi in una nuova Folle histoire du design. Una scenografia che riscopre la luce naturale, percorsi trasversali, un totale di mille pezzi: era tempo di rimettere mano alla collezione, cresciuta dalla creazione nel 2011 del Cercle Design 20/21, il club che riunisce gli amanti della materia e sollecita le donazioni al museo al 107 Rue de Rivoli, nell’ala occidentale del palazzo del Louvre. Roger Tallon, Claude Lalanne, Philippe Starck, Jasper Morrison, Iris van Herpen: l’elenco dei presenti è lungo, il cruciverba delle scoperte quasi infinito. _ (C.DÕA.)