EVOLUZIONE DI UNÕICONA
Il Cartier Tonneau Collection Privé vanta numeri in rilievo e un nuovo movimento di manifattura
È un orologio fuori dal tempo, passato indenne attraverso tutte le mode, dalla Belle Époque fino ai nostri giorni. Un esempio di eleganza e di semplicità, come spesso avviene per gli oggetti più indovinati, che oggi Cartier ripropone in una veste molto simile – se non proprio identica – all’originale. Stiamo parlando del modello Tonneau, la cui forma e nome derivano dalle botti, anche se l’orologio in realtà ha un design molto più slanciato. Il suo antenato vide la luce più di un secolo fa, nel 1906 per l’esattezza, anche se poi la commercializzazione iniziò un po’ più tardi, verso il 1910-11: è in questo periodo di grande fermento per la cultura, l’arte e la moda che il Tonneau cominciò a diffondersi insieme con il Santos e, successivamente, con il Tank: una triade di modelli che appartiene alla storia dell’orologeria.
Nella nuova versione – disponibile con cassa in platino o in oro rosa – l’orologio mantiene i codici dell’antenato a partire dalla cassa, leggermente arcuata, quasi ergonomica ante litteram; dal quadrante, anch’esso ricurvo, che riporta la minuteria a binario all’interno della fascia dei numeri romani (questa volta in rilievo anziché serigrafati) disposti radialmente e con le lancette azzurrate di stile Breguet. Altri elementi che lo collegano al passato sono le viti sui fianchi della cassa, quelle sugli attacchi del cinturino e la corona di carica perlata, che sugli esemplari in platino è decorata con un rubino cabochon, mentre su quelli in oro è nel classico zaffiro. Il Tonneau è animato da un nuovo movimento meccanico di manifattura, il calibro 1917 MC, con oltre 38 ore di riserva di carica. L’orologio è poi completato da un cinturino in alligatore chiuso con fibbia déployant, molto pratica per allacciare l’orologio al polso, anch’essa ideata da Louis Cartier. Della serie: difficile essere più eleganti.