TOY STORY SI FA IN 4
Sul set del film con il regista Josh Cooley
Indirizzo: 1200 Park Avenue, Emeryville, California, a pochi chilometri da San Francisco. Qui si nasconde il mondo dei Pixar Animation Studios, una delle tante intuizioni di Steve Jobs (fu lui ad acquistare la divisione di computer graphic della Lucas Film), il luogo in cui sono nati molti dei capolavori dell’animazione mondiale. Come Toy Story, arrivato al suo quarto capitolo (in sala dal 26 giugno) dopo una lunga storia di successi. Il primo episodio fu anche il primo lungometraggio d’animazione al computer: costato appena 30 milioni di dollari, ne incassò 373,5 in tutto il mondo. L’appuntamento è con Josh Cooley, regista, animatore e produttore del nuovo film, lo stesso uomo dietro a Inside
Out, Up e Ratatouille.
Si riparte da Woody, il giocattolo preferito da Andy?
Sì. Credevo che la storia tra i due si fosse conclusa con Toy Story 3: invece, come nella realtà, ogni fine è anche un nuovo inizio. Woody torna, ma in una nuova cameretta, con nuovi giocattoli e un nuovo bambino.
Non mancheranno le sorprese... Decisamente. A iniziare da quando Bonnie, la bambina che nel terzo capitolo riceve in dono da Andy i suoi giocattoli, parte con la famiglia portando con sé i suoi piccoli amici. Lì Woody farà una deviazione e ritroverà l’amica scomparsa, Bo Peep, la donzella che Woody e Buzz hanno spesso salvato dai guai. Se ne erano perse le tracce, ma ora si saprà dove ha vissuto, cos’ha fatto, che tipo di impatto ha avuto sulla vita di Woody.
E i nuovi personaggi?
Ci sarà Forky, che mostrerà a Woody fino a che punto può essere grande il mondo per loro. Forky è un cucchiaio-forchetta usa e getta che Bonnie ha trasformato in pupazzo, e che di conseguenza ora si trova ad affrontare una crisi di identità: desidera infatti portare a compimento il proprio scopo di posata, ma in quanto giocattolo si trova ad avere anche nuovi obiettivi.
Che cos’è cambiato in questi 24 anni, dal primo Toy Story?
Soprattutto il pubblico: ci sono nuovi bambini e i giovani adulti che non abbandonano la serie, ma vogliono trovare qualcosa di adatto anche a loro. Per riuscirci abbiamo puntato ai valori umani, inserendo elementi di avventura, umorismo, sentimento e passione.