GQ (Italy)

QUANDO LEONARDO DIVENTA UN SERVIZIO

Nell’anno delle celebrazio­ni vinciane, il Mandarin svela il Cenacolo con dinner

- Testo di MARZIA NICOLINI

In una vietta silenziosa a un passo dalle principali vie dello shopping di lusso e dal Teatro alla Scala, l’hotel Mandarin Oriental Milan nasconde un’anima intima e calda dietro la rigorosa facciata settecente­sca. Non a caso, lo studio di architettu­ra Antonio Citterio Patricia Viel Interiors – anima creativa del progetto di interior design dell’intera struttura – si è ispirato alle eleganti dimore alto borghesi degli Anni 30 e 40 per seleoltre zionare arredi (firmati B&B Italia, Maxalto, Flexform), colori e finiture. Lo stile che accomuna spazi comuni, camere e suite è contempora­neo, ma con richiami ai grandi maestri del design, e sottolinea i concetti di comfort e accoglienz­a che si respirano fin dall’ingresso nella lobby.

L’ambizione della struttura è quella di rendere qualsiasi soggiorno indimentic­abile. Per questa ragione, Mandarin Oriental ha unito le forze con il tour operator di lusso Abercrombi­e & Kent, mettendo a punto un’offerta di esperienze profondame­nte radicate nel territorio. E così, nel cinquecent­enario della morte di da Vinci, gli ospiti hanno ora la possibilit­à di una visita privata e guidata all’ultima Cena di Leonardo, da concludere con una cena suggestiva all’interno della basilica di Santa Maria delle Grazie. Per gli appassiona­ti di moda e accessori, l’hotel mette invece a disposizio­ne un personal shopper, che accompagna i clienti nelle più esclusive case di moda milanesi, offrendo consigli cuciti su misura.

agli ospiti in visita alla città, sono in realtà molti gli stessi milanesi che prenotano un tavolo al Ristorante Seta e al Bar & Bistrot del Mandarin per gustare la cucina (due volte) stellata dello chef Antonio Guida – noto al pubblico dei gourmet per le sue preparazio­ni in bilico tra tradizione e innovazion­e, nel segno dell’italianità – e la pasticceri­a di Nicola Di Lena. Nella stagione estiva, il piacere del buon cibo si somma all’esperienza della cena in corte, mentre nelle sale interne resta garantito lo spettacolo della cucina a vista che consente di scoprire i retroscena dei piatti in menu.

L’origine giapponese del gruppo alberghier­o si esprime invece al livello meno 1, in una spa capace di coniugare nei suoi trattament­i viso-corpo il meglio di Oriente e Occidente, rilassando già a partire dal design minimalist­a, in perfetto mood nipponico. Sempre per rendere omaggio alle proprie radici asiatiche, l’hotel ha inventato anche gli Oriental Saturdays, i sabati all’insegna di yoga, mindfulnes­s e meditazion­e.

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La lounge del Mandarin Oriental Milan

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