PARADIGMA IN EVOLUZIONE
La nuova Porsche Carrera, sportiva a tutto comfort
Negli Stati Uniti, chi ha un’emergenza chiama il 911. Lo stesso numero a cui ci si affida in caso di dubbi su come dovrebbe essere un’auto sportiva: dal 1963 a oggi, la coupé di Zuffenhausen rappresenta infatti il paradigma della sportività su quattro ruote. Un’icona con cui qualsiasi concorrente deve misurarsi, portando grande rispetto. L’ottava generazione – nome in codice 992 – è stata presentata alla fine dello scorso anno, seguita a inizio 2019 dalla versione scoperta. Ora finalmente l’abbiamo guidata, nelle declinazioni “S” e “4S”, visto che le 911 “base” – coupé e cabrio – arriveranno solo tra qualche mese.
La 911 Carrera Cabriolet odierna è l’ultima discendente del modello che è nato nel 1982 ed è subito diventato un must
have nelle località costiere più prestigiose del mondo. Ma se all’epoca la capote in tela aveva qualche limite in termini di comfort, oggi la musica è cambiata e non solo grazie all’impianto audio Burmester che “teletrasporta” in una sala da concerto.
Il livello di insonorizzazione all’interno della 911 Cabriolet è praticamente lo stesso garantito dalla Carrera con il tetto in lamiera, tanto che viene spontaneo domandarsi che senso abbia acquistare la variante chiusa rinunciando alla guida a cielo aperto. Una riflessione concettuale che viene interrotta dal risveglio del sei cilindri boxer, che non ha più il suono limpido dell’aspirato, ma mantiene comunque un bel timbro rauco e aggressivo. Il flat six, infatti, già da qualche anno ha ceduto alle lusinghe della sovralimentazione. Il che, se da un lato toglie un po’ di purezza alla guida, dall’altro regala cavalli e coppia a profusione, aumentando anche la sfruttabilità nella guida quotidiana. Così i due piccoli
turbocompressori regalano al 3 litri 450 Cv e 530 Nm costanti tra 2.300 e 5.000 giri. Numeri che si traducono in accelerazioni da 0 a 100 km/h comprese tra i 3,5 e i 3,9 secondi, a seconda della trazione e del pacchetto Sport Chrono. E velocità massime di 304 e 306 km/h. Scegliere tra due e quattro ruote motrici è un’altra questione filosofica, visto che le differenze dinamiche emergono solo ad andature più consone alla pista che alla strada.
Diciamo che con la trazione integrale si può passare dal mare alla montagna senza problemi, e che una 911 Cabrio sulla neve è sempre un bel vedere. Se invece interessano le prestazioni, sappiate che questa Porsche è una supercar travestita da gran turismo.
Il motore spinge forte già a 2.000 giri e non si ferma fino ai 7.500 del limitatore, dove interviene il cambio automatico doppia frizione a 8 rapporti. Le ruote posteriori sterzanti, poi, aumentano la stabilità ad alta velocità e la reattività nel misto stretto, mentre l’inedita modalità wet dà tranquillità sulle superfici scivolose. Insomma, se avete ancora dei dubbi, la risposta è sempre Porsche 911.