IL NONNO, CHE TESORO
Come si cura il patrimonio dell’autore più prolifico del 900: Pablo Picasso
Ottantamila opere. Quattro figli da due donne diverse. Due mogli. Uno stuolo di amanti. Proprietà ovunque. Quattro musei a lui dedicati. Quando muore, Pablo Picasso non lascia traccia delle sue volontà. Ma un immenso patrimonio sì. Se ne occupa, con lo zio Claude, Olivier Widmaier Picasso, una delle voci del docufilm Il giovane Picasso (dal 6 all’8/5, distribuito da Nexo Digital).
Che cosa racconta il documentario? Di quanto Pablo Picasso fosse consapevole del proprio talento, e di come il metterlo a frutto divenne per lui una sorta di missione.
È morto nel 1973, senza fare testamento. È stata una successione complicata, ma non una guerra, come ha detto qualcuno. C’erano cinque eredi, tra figli e nipoti. Uno di loro, Claude, fu incaricato dal tribunale di amministrare il patrimonio, che restò indiviso.
Quante opere ci sono in circolazione oggi?
80mila. Dopo la sua morte trovammo 25mila dipinti, che aveva tenuto per sé. La sola collezione di famiglia vale 10 miliardi di euro.
Cosa comporta la gestione dell’eredità? Soprattutto i problemi legati al copyright, a protezione del quale Claude ha creato la Picasso Administration.
È vero che Picasso è il brand più piratato al mondo?
Lo è stato fino a una ventina di anni fa.
Chi può usarlo oggi?
Abbiamo in attivo solo una decina di licenze per abbigliamento, arredi e altre cosette. Il contratto con Citroën, che era il più importante, dopo 20 anni è stato chiuso.
È vera la storia del risarcimento da James Cameron, che mostrò Les Demoiselles d’avignon in Titanic senza permesso?
No. Claude protestò perché si trattava di un falso storico: il dipinto non poteva trovarsi su quella nave. Ma non chiedemmo soldi.
I diritti sul brand terminano nel 2043. E poi?
Chiunque potrà riprodurre un Picasso.
Un suo ricordo finale?
Quando andò all’asta Les Femmes d’algers per oltre 179 milioni di dollari, mia madre si ricordò che lui ne aveva dipinte almeno una quindicina di versioni. Ci lavorava di notte e la svegliava per mostrargliele...