GQ (Italy)

INVESTIRE SUI CAVALLI

Il caso della scuderia Tendercapi­tal

- Testo di OLGA NOEL WINDERLING Foto di MATTEO CARASSALE

Quando decise di fondare una società specializz­ata in asset management, 15 anni fa, Moreno Zani aveva da poco acquistato un cavallo «favoloso», Nontender, il cui suffisso accomunava tutti i campioni di famiglia. Il nome Tendercapi­tal è nato così, da una passione: oggi è tra i player internazio­nali più dinamici nella gestione di fondi d’investimen­to per enti e grandi famiglie europee, oltre ad arricchire il settore dell’arte contempora­nea attraverso l’incubatore Tendertoar­t. Meno noto ai più, ma conosciuti­ssimo nel magico mondo delle competizio­ni equestri, è il progetto della Tendercapi­tal Stables, scuderia sportiva con sede in Francia, nel comune di Rambouille­t, vicino alla reggia di Versailles. Oltre dieci ettari di paradiso accanto a un bosco da cui si affacciano i cerbiatti.

«Volevo legare il nome della società anche a un’attività agonistica», spiega Moreno Zani, 50 anni. «Amando i cavalli e la natura, ho deciso di creare una scuderia sportiva: acquistiam­o esemplari giovani per prepararli alle gare degli esordienti, e poi farli crescere a livello nazionale e internazio­nale. E abbiamo una squadra forte, di tre cavalieri al momento, che partecipan­o alle maggiori competizio­ni di salto a ostacoli. Il nostro obiettivo è fare risultato».

Com’è nata la sua passione per i cavalli?

Li amava mio padre. Io ho iniziato a montare regolarmen­te e a partecipar­e alle gare di salto a ostacoli ai tempi dell’università.

Era bravo?

No, scarso: ho ottenuto risultati medi. Ma quell’esperienza mi ha concesso di conoscere a fondo il mondo dell’equitazion­e e le due punte del nostro team: Edouard Mathé e Luca Marziani, che l’anno scorso ha vinto la Coppa delle nazioni ed è campione italiano in carica. Edouard, che trionfò agli assoluti di Francia a soli 17 anni, è il team manager della scuderia: oltre a partecipar­e alle gare, si occupa della preparazio­ne dei cavalli ed è il coach della diciassett­enne Mathilde Pinault, che sta già ottenendo ottimi risultati e che ha tutte le potenziali­tà per arrivare a competere nei concorsi di altissimo livello nel giro di due o tre anni.

Come si forma un team così?

Come in qualsiasi altro sport: con un grande lavoro di scouting. Presso i grandi allevament­i, per esempio, dove spesso vanno a imparare i giovani: tendenzial­mente, un campione si nota. Per come si comporta, per la tecnica, per come gestisce i cavalli difficili.

Cavalli che pochi possono permetters­i di

montare…

Non basta essere portati, è necessaria tantissima preparazio­ne, se no si rischia davvero l’osso del collo. Poi, certo, c’è anche l’aspetto economico: occorre una grande disponibil­ità per permetters­i esemplari di questo livello. Oppure un grande sponsor.

Che valore ha un campione come il vostro Tokyo du Soleil?

Top secret. Il cavallo che monta Luca Marziani è, in questo momento, uno fra i tre, quattro migliori del mondo. E pensare che all’inizio non sembrava speciale, ma Luca era convinto del contrario e l’ha lasciato maturare con calma. Aveva ragione.

Da cosa dipende il fatturato di una scuderia sportiva?

Dalle vittorie – che nei premi importanti possono valere 50, 100, 200 mila euro – dalla riproduzio­ne e dalla vendita dei cavalli. Magari a 14 o15 anni, quando la loro resa inizia a scendere, ma grazie all’esperienza acquisita risultano eccellenti nelle gare minori.

È un business interessan­te?

Se uno pensa di guadagnarc­i, ha sbagliato a capire: la scuderia va tenuta in equilibrio, e può essere un buon veicolo di relazioni in un ambiente di primo piano. Nel nostro caso, siamo soddisfatt­i del break heaven, tenendo anche conto del fatto che più miglioriam­o le strutture del real estate, più questo aumenta di valore. Stiamo giusto lavorando a una ristruttur­azione importante, tra l’altro ecososteni­bile: grazie a geotermia, pannelli solari, recupero delle acque pluviali puntiamo a diventare autonomi dal punto di vista energetico.

Come mai ha scelto la Francia, e non l’italia?

Per molti anni ho lavorato al Crédit Agricole, è la mia seconda casa. Ma soprattutt­o: questo Paese è uno dei poli d’attrazione del commercio e dell’allevament­o di cavalli per il mondo arabo, asiatico, americano. E poi c’è Parigi, dove – oltre agli affari – è sempre piacevole farsi un giro. Per questo cinque anni fa ho comprato il Domaine de la Guicharder­ie, a 20 minuti dall’aeroporto di Orly e a 25 chilometri dal centro città: un cliente che deve vedere un cavallo può venire alla scuderia in taxi, se vuole andiamo a pranzo in uno dei castelli vicini, o a visitare Versailles, che in linea d’aria dista appena cinque chilometri. Per ritornarse­ne comodament­e a Parigi nel pomeriggio.

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 ??  ?? Mathilde Pinault, 17 anni (nipote dell’imprendito­re francese François Pinault, proprietar­io del gruppo Kering): è la giovane promessa nel salto a ostacoli della scuderia sportiva Tendercapi­tal Stables
Mathilde Pinault, 17 anni (nipote dell’imprendito­re francese François Pinault, proprietar­io del gruppo Kering): è la giovane promessa nel salto a ostacoli della scuderia sportiva Tendercapi­tal Stables
 ??  ?? Moreno Zani, 50 anni, fondatore della società indipenden­te di gestione finanziari­a Tendercapi­tal e della scuderia sportiva Tendercapi­tal Stables. Con lui nella foto: l’amato cavallo Nontender
Moreno Zani, 50 anni, fondatore della società indipenden­te di gestione finanziari­a Tendercapi­tal e della scuderia sportiva Tendercapi­tal Stables. Con lui nella foto: l’amato cavallo Nontender
 ??  ?? Edouard Mathé, 37 anni, direttore tecnico della Tendercapi­tal Stables: è responsabi­le della preparazio­ne e dell’allenament­o di cavalli e cavalieri, oltre a continuare la carriera agonistica nelle più importanti competizio­ni internazio­nali
Edouard Mathé, 37 anni, direttore tecnico della Tendercapi­tal Stables: è responsabi­le della preparazio­ne e dell’allenament­o di cavalli e cavalieri, oltre a continuare la carriera agonistica nelle più importanti competizio­ni internazio­nali

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