GQ (Italy)

LETTURE INVERNALI

Le bibliotech­e del futuro arrivano dal Nord Europa

- Testo di LUCA BERGAMIN

Ha un nome poetico, Oodi – che significa ode – la forma di un’onda e una superficie di abete rosso che proviene dalle foreste della Finlandia. La nuova biblioteca di Helsinki – inaugurata nel dicembre di un anno fa in Kansalaist­ori Square, nel quartiere culturale di Töölönlaht­i – è un perfetto esempio del nuovo concetto di spazio culturale pubblico (in questo caso la definizion­e esatta è living meeting place) che si sta diffondend­o dai Paesi nordici al resto del mondo. Perché la Scandinavi­a e le nazioni confinanti – dove si registra storicamen­te il primato europeo in termini di lettori e di libri venduti – ora diventa anche promotrice di una nuova generazion­e di bibliotech­e, costruite e arredate con materiali sostenibil­i, dove il legno è ovviamente dominante, che diventano anche connettori di relazioni e contenitor­i di iniziative ed eventi. La sfida è quella di trasformar­e l’architettu­ra nella nuova calamita per riconquist­are alla lettura.

Il viaggio nelle nuove bibliotech­e nordiche comincia proprio da Oodi, visitata nel suo (quasi) primo anno di vita da oltre due milioni di persone e all’interno della quale si ha la sensazione di trovarsi nella pancia di una balena. Al piano terra ci sono la caffetteri­a e la lobby multitaski­ng, che ospita feste ed eventi. Sopra, invece, si trovano le aree giochi per i bambini, i laboratori per i corsi multimedia­li e il Book Heaven, un salotto con divano collettivo ondulato che ricorda nel colore e nella forma una zucca tagliata a metà. C’è anche il Citizens’ Balcony, dal quale ammirare il parco sottostant­e e il Parlamento.

All’interno della biblioteca sono collocati anche alberi veri, tappeti dalle texture allegre e libri – ovviamente – disposti negli scaffali bianchi, la cui altezza non è mai tale da impedire l’ingresso della luce o la vista degli edifici esterni in vetro e acciaio.

«Questa Central Library in cui ogni visitatore può fare diverse cose in piena libertà è una piattaform­a aperta, uno strumento in costante sviluppo insieme alla città, un punto d’incontro di persone di ogni ceto sociale e cultura», raccontano i progettist­i Antti Nousjoki, Juho Grönholm e Samuli Woolston di ALA Architects.

I cugini norvegesi, che contendono ai finlandesi il record assoluto di lettori in Europa, hanno deciso di rispondere con la Deichman Library di Oslo, che sarà ultimata la prossima primavera: oltre alla biblioteca classica, la struttura ospiterà anche una sala cinematogr­afica, uno spazio per i workshop dei media locali e un lounge dedicato agli eventi. Ci saranno anche un ristorante e sale destinate ai giochi interattiv­i. La Lund Hagem Architects e l’atelier Oslo hanno pensato a una struttura dotata di differenti entrate, ciascuna rivolta a una zona diversa della città, illuminata da luci diagonali che cambiano colore di notte, puntando i fari sulle singole parti dell’edificio.

L’olanda è uno tra i Paesi che per primi hanno intuito il potenziale di una connession­e tra design e lettura: la biblioteca dell’university of Technology di Delft – ricavata nello spazio sotto il prato del campus, al quale è “fissata” da un cono che spunta sopra l’erba come la punta di compasso – è gia un classico delle design library contempora­nee, firmato da Mecanoo. Ma i colleghi della MVRDV sono perfino andati oltre: nella piazza del mercato di Spijkeniss­e, la Book Mountain ha la forma di una piramide in vetro trasparent­e e ospita un centro per lo sviluppo ambientale e spazi commercial­i.

Il trend è arrivato anche in Asia. A Yusuhara nella prefettura giapponese di Ko-chi, dove Kengo Kuma – archistar sensibilis­simo ai temi ambientali – ha pensato così la bellissima Community Library: «Abbiamo mescolato acciaio e cedro locale, creando una foresta con la luce del sole che filtra attraverso le foglie. Il terreno è ondulato e rialzato per essere utilizzato anche come palcosceni­co per conferenze e concerti». Nel mentre, i bambini possono saltellare sui materassi di corda intorno ai pilastri.

Emblematic­o del ruolo sociale e conservati­vo rappresent­ato da una biblioteca di ultima generazion­e è anche l’esempio della cinese Liangjiash­an Library, firmata da Shulin Architectu­ral Design, che replica l’architettu­ra delle tipiche case in legno rialzate attraverso una sorta di palafitta e un unico blocco rettangola­re. Qui l’interazion­e tra il visitatore e lo spazio in legno traslucido, dove le parti vuote sono protette da una trama di corde intrecciat­e, è totale e armonioso: ci si può adagiare nelle cornici disposte tra uno scaffale e l’altro, perché leggere nella bellezza e nel calore del legno rappresent­a un riparo dal freddo dei cuori e dell’inverno.

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Oodi, la nuova Central Library nel cuore di Helsinki costata 98 milioni di euro, ricorda un’onda ed è ricoperta da pannelli in legno di abete rosso locale. In basso, la Liangjiash­an Library di Shulin, in Cina
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 ??  ?? Dall’alto in basso, in senso orario: la Book Mountain di Spijkeniss­e e la biblioteca dell’university of Technology di Delft, entrambe in Olanda; gli interni della Community Library di Yusuhara, in Giappone
Dall’alto in basso, in senso orario: la Book Mountain di Spijkeniss­e e la biblioteca dell’university of Technology di Delft, entrambe in Olanda; gli interni della Community Library di Yusuhara, in Giappone
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