LE RAGAZZE SCENDONO IN PISTA
Ecco cosa succede quando alcune campionesse di freeski passano cinque giorni insieme all’alpe di Siusi
Non è per niente scontato che cinque donne sedute a un tavolo che ridono e si divertono stiano parlando di uomini. Tutt’altro. Soprattutto se si tratta di atlete europee di freeski che partecipano al circuito di Coppa del Mondo, e che si ritrovano per stare insieme come sorelle, amiche, compagne. Loro – che nella vita agonistica sono avversarie – girano il mondo per coprire le tappe di un circuito che durante i mesi invernali le porta lontane da casa, e in fondo vivono nel costante e intramontabile binomio dell’essere amiche-nemiche.
A tessere le fila del gruppo è stata Silvia Bertagna, atleta azzurra classe 1986, vincitrice della Coppa del Mondo di big air (freestyle) nel 2018, che ha deciso di organizzare un evento in montagna dedicato alle donne e per le donne. Tutte sportive, s’intende, atlete che con lei gareggiano e si scontrano a suon di salti ed evoluzioni, trick e atterraggi. Location: Alpe di Siusi, la casa di Silvia, che ne ha letteralmente aperto le porte per ospitare la
crème della crème del freeski europeo, come la svedese Emma Dahlström, la tedesca Kea Kuehnel, la neozelandese Margaux Hackett e la francese Coline Ballet-baz. «Questo progetto è nato qualche anno fa seguendo le orme dello storico Nine Queens, un evento internazionale dedicato alle donne del freestyle», racconta Silvia. «Ho partecipato anch’io, e la ricordo come una delle esperienze più intense e divertenti della mia vita. Nel tempo, però, quel progetto è cresciuto e ha incluso anche gli uomini. Quindi ho pensato che fosse necessario tornare a creare qualcosa soltanto per noi. Non so spiegare il perché, ma ne ho avvertito davvero l’esigenza». Quello del freeski è uno sport prevalentemente maschile, dove la prestanza fisica crea una differenza nella prestazione tra i due sessi e in cui viene richiesta una buona dose di creatività e coraggio. Che, dall’esterno, può perfino apparire incoscienza. «Volevo ricreare un’atmosfera complice, possibile solo con chi condivide una vita fuori dagli schemi», aggiunge Silvia Bertagna. «Avevo in mente di invitare ragazze diverse, più o meno giovani, di svariate nazionalità per non creare un gruppo troppo omogeneo. Così eccoci qui, un gruppo di campionesse che nella vita hanno vinto tanto e che si concedono il lusso di passare alcune giornate insieme, per conoscersi meglio e per guardarsi negli occhi al di là della sfida». Organizzato su cinque giorni, l’evento aveva un albergo a cinque stelle come campo base.
La mattina era dedicata allo sci in snowpark, dove provare nuove evoluzioni e consigliarsi a vicenda su come migliorare quel giro, quel salto, quel trick. La sera si apriva invece a diverse iniziative, dallo yoga alla gita in slitta trainata da cavalli, fino a una degustazione di vini ad alta quota.
«Lo sci crea un rapporto familiare: durante le tappe di Coppa del Mondo, in giro per i cinque continenti, non è raro che nascano rapporti di amicizia, anche se poi in gara siamo tutte lì per vincere», riprende Silvia. «Questi cinque giorni ci sono serviti per staccare da questo mood, per divertirci insieme e conoscerci meglio, senza stress da gara. C’eravamo solo noi e ci bastavamo, senza altri pensieri, senza la competizione e sì
– – anche senza uomini». Momenti di adrenalina, ma anche di relax nella Spa, perché quando sulla rampa dai tutto, la sera vuoi scaricare le emozioni e condividerle.
«La cosa incredibile è stata la naturalezza con cui passavamo dalla modalità “euforica” delle battute e della risate a quella dell’intimità», continua la Bertagna. «È questo il bello dell’avere interessi simili e del vivere
la medesima passione: il fatto di non sentirsi giudicate, ma comprese e libere, esattamente quello che mi piace del freestyle. È uno sport con una forte componente di creatività e di fantasia dove si può interpretare ogni gara a modo proprio».
Silvia descrive questi cinque giorni come una pausa di totale divertimento, ma anche di presa di coscienza su quanto l’amicizia tra donne nonostante gli stereotipi possa
– – essere speciale e profonda. A chi le guardava, le cinque ragazze sembravano quasi un tutt’uno. Belle, spensierate, atletiche, nello snowpark di Seiser Alm hanno dato spettacolo ma nessun uomo ha provato ad avvicinarle, perché le biondine che fanno salti in pista da altezze vertiginose provocano ammirazione, ma anche soggezione. Ed è andata bene così fino al momento dei saluti, con la promessa di ritrovarsi a un altro evento come questi. Quando cinque ragazze intorno a un tavolo ridono e si divertono, insomma, molto probabilmente non stanno parlando di uomini, ma di loro stesse e delle prossime sfide che devono affrontare. E di tutto hanno bisogno, tranne che di qualcuno che vada a disturbare la loro intimità.