CON QUESTE MANI
L’eleganza artigiana del “Fatto a Mano” di Dolce&gabbana interpreta l’eleganza giovanile
Le asole, i risvolti, i profili, le sciancrature. Silenziosa la mano corre lungo il tessuto ancora sdraiato sul tavolo da lavoro e comincia ad animarlo. Gesti sicuri, veloci, inviolabili, che si ripetono solenni come la recita di un rosario. «Con questa collezione vogliamo raccontare l’arte nobile del fare con le mani, del tocco umano. Senza manualità agli abiti mancherebbe la forma, la qualità, la sostanza. Le mani custodiscono segreti che non possono essere raccontati a parole» spiega Stefano Gabbana. La collezione in questione, per questo autunno-inverno, è la prima (e per ora unica) consacrata all’arte del “Fatto a Mano”. I due stilisti si sono spogliati di ogni forma di eccentricità compositiva, gridata, ostentata, per sussurrare cos’è l’essenza della sartorialità maschile. Quasi un atto di fede, e una promessa di amore eterno, senza riserve, che ci riporta alle origini. A quell’emporio di Polizzi Generosa, in Sicilia, in cui negli Anni 60, un bambino guardava rapito suo padre lavorare. E ancora le vede
Domenico Dolce, quelle mani da grande, che tagliano, appuntano, confezionano, se chiude gli occhi. «Ho imparato tutto osservandolo e ascoltandolo. La sartoria è il mio mondo da sempre, sono cresciuto tra tessuti, scampoli e cartamodelli. Ho disegnato e cucito i primi pantaloni all’età di sei anni!», racconta.
Poi Milano, via Santa Cecilia, 1985. I due fashion designer muovono i primi passi nel mondo della moda, e subito pensano di dotarsi di una sartoria; due-tre persone che in breve tempo si moltiplicano fino a diventare il fiore all’occhiello della maison. Oggi i sessanta outfit creati per "Fatto a Mano"fondono le radici sartoriali della tradizione siciliana con un’eleganza effortless, un’estetica contemporanea dove anche la scelta del colore diventa un segno distintivo. Ogni capo, dal bomber in cashmere alla giacca sportiva, dal cappotto con collo di pelliccia al maglione intrecciato, si distingue per il dettaglio, la proporzione, il volume ed è intriso di quella passione per
l’artigianalità che trasmette chi ha realizzato ogni singolo pezzo. «Lo stile è pulito ed essenziale, ma allo stesso tempo ha una forte personalità, è pensato per far conoscere ai più giovani la bellezza del sartoriale». Si alternano cappotti cammello con martingala, doppiopetto bordati in pelle di montone, pullover tricot in cachemire, giacche e pantaloni in velluto che raccontano un rigore fedele ai codici dell’eleganza autentica, appassionata. «Abbiamo puntato tutto sui dettagli, sulla dedizione e sullo stile. Grazie a proporzioni impeccabili e tessuti di prima qualità, questi elementi si fondono con strutture leggere che fanno stare bene, danno comfort e sicurezza» spiegano i fashion designer, «vorremmo trasferire alle nuove generazioni l’amore per l’italia, il suo stile di vita, un sentimento, un insieme di valori positivi. Le cose belle devono essere portate avanti. A ogni nuova stagione esploriamo vie nuove, tornando poi sempre a rifugiarci nel classico».