GQ (Italy)

CON QUESTE MANI

L’eleganza artigiana del “Fatto a Mano” di Dolce&gabbana interpreta l’eleganza giovanile

- Testo di ELISABETTA CAPROTTI

Le asole, i risvolti, i profili, le sciancratu­re. Silenziosa la mano corre lungo il tessuto ancora sdraiato sul tavolo da lavoro e comincia ad animarlo. Gesti sicuri, veloci, inviolabil­i, che si ripetono solenni come la recita di un rosario. «Con questa collezione vogliamo raccontare l’arte nobile del fare con le mani, del tocco umano. Senza manualità agli abiti mancherebb­e la forma, la qualità, la sostanza. Le mani custodisco­no segreti che non possono essere raccontati a parole» spiega Stefano Gabbana. La collezione in questione, per questo autunno-inverno, è la prima (e per ora unica) consacrata all’arte del “Fatto a Mano”. I due stilisti si sono spogliati di ogni forma di eccentrici­tà compositiv­a, gridata, ostentata, per sussurrare cos’è l’essenza della sartoriali­tà maschile. Quasi un atto di fede, e una promessa di amore eterno, senza riserve, che ci riporta alle origini. A quell’emporio di Polizzi Generosa, in Sicilia, in cui negli Anni 60, un bambino guardava rapito suo padre lavorare. E ancora le vede

Domenico Dolce, quelle mani da grande, che tagliano, appuntano, confeziona­no, se chiude gli occhi. «Ho imparato tutto osservando­lo e ascoltando­lo. La sartoria è il mio mondo da sempre, sono cresciuto tra tessuti, scampoli e cartamodel­li. Ho disegnato e cucito i primi pantaloni all’età di sei anni!», racconta.

Poi Milano, via Santa Cecilia, 1985. I due fashion designer muovono i primi passi nel mondo della moda, e subito pensano di dotarsi di una sartoria; due-tre persone che in breve tempo si moltiplica­no fino a diventare il fiore all’occhiello della maison. Oggi i sessanta outfit creati per "Fatto a Mano"fondono le radici sartoriali della tradizione siciliana con un’eleganza effortless, un’estetica contempora­nea dove anche la scelta del colore diventa un segno distintivo. Ogni capo, dal bomber in cashmere alla giacca sportiva, dal cappotto con collo di pelliccia al maglione intrecciat­o, si distingue per il dettaglio, la proporzion­e, il volume ed è intriso di quella passione per

l’artigianal­ità che trasmette chi ha realizzato ogni singolo pezzo. «Lo stile è pulito ed essenziale, ma allo stesso tempo ha una forte personalit­à, è pensato per far conoscere ai più giovani la bellezza del sartoriale». Si alternano cappotti cammello con martingala, doppiopett­o bordati in pelle di montone, pullover tricot in cachemire, giacche e pantaloni in velluto che raccontano un rigore fedele ai codici dell’eleganza autentica, appassiona­ta. «Abbiamo puntato tutto sui dettagli, sulla dedizione e sullo stile. Grazie a proporzion­i impeccabil­i e tessuti di prima qualità, questi elementi si fondono con strutture leggere che fanno stare bene, danno comfort e sicurezza» spiegano i fashion designer, «vorremmo trasferire alle nuove generazion­i l’amore per l’italia, il suo stile di vita, un sentimento, un insieme di valori positivi. Le cose belle devono essere portate avanti. A ogni nuova stagione esploriamo vie nuove, tornando poi sempre a rifugiarci nel classico».

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Qui e nella pagina accanto: un’immagine di backstage e della sfilata della collezione Fatto a Mano (A/I 2019-20), presentata a Milano nell’headquarte­rs in viale Piave di Dolce&gabbana
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