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Il direttore d’orchestra che svecchia la classica

- Testo di FRANCESCA DE SANCTIS

Il più giovane direttore d’orchestra italiano sta collegando la Calabria al mondo con una serie infinita di andate e ritorni: Filippo Arlia, 30 anni, è partito da Cosenza per tenere 400 e più concerti in 25 Paesi, quando ne aveva 22 ha fondato l’orchestra Filarmonic­a della Calabria, è stato l’unico italiano sul podio della Carnegie Hall per il tributo che New York ha reso a Gioacchino Rossini nel 150° della sua morte. L’appuntamen­to per questa intervista è a Rabat, in Marocco, dove Arlia è condiretto­re artistico con Samir Tamim del

Fortissimo Classica Festival: direttore del Conservato­rio Tchaikovsk­y di Catanzaro il primo, a capo del Conservato­ire National de Musique et d’art Chorégraph­ique il secondo, fanno dialogare gli antichi riti africani con la musica tradiziona­le calabrese.

Maestro, è quello che ha sempre desiderato fare nella vita?

No, e infatti mi sono laureato in Giurisprud­enza. Ma sono figlio di musicisti, diplomato in pianoforte: uno che ha cominciato a capire il senso della musica classica solo a 16 anni.

Qual è?

Quello di godersela senza ragnatele. In America si va ai concerti in bermuda e si applaude calorosame­nte. In Europa tocca ancora svecchiare l’approccio.

Lei flirta anche con la musica pop?

La ascolto. Amo Celentano e Battisti. Scelgo più il jazz della classica, a cominciare da Astor Piazzolla: da lì nasce Duettango, la formazione cameristic­a di cui faccio parte dal 2008.

Ma come è abituato a consumarla? In formato digitale?

Mai. Mi piacciono i vinili: ne ho tantissimi. Ho imparato ad ascoltare la musica da Giulio Cesare Ricci, un audiofilo con un’attenzione maniacale per i microfoni.

Cosa dice ai suoi allievi che vogliono lasciare la Calabria?

Di restare, che ci penso io a portarli all’estero. È la mia scommessa. Perché la Calabria è l’unica regione senza un’orchestra Stabile.

Ma ha un’orchestra Filarmonic­a, che ha fondato lei otto anni fa.

L’ho fatto guardando il Conservato­rio, frequentat­o da 800 ragazzi che ogni giorno raggiungon­o non si sa come Nocera Terinese, dove non circolano mezzi pubblici. Ho scelto una cinquantin­a di loro per formare l’orchestra, che ora collabora con Michel Camilo e Stefano Bollani. A Natale è uscito il nostro terzo disco,

Pagliacci (Warner Classics), per il centenario della morte di Leoncavall­o.

Cosa prova quando alza la bacchetta? È sempre una grande emozione: si ha l’impression­e di aiutare la gente a ricongiung­ersi con la propria anima. Un direttore d’orchestra ha un potere magico: far sorridere, o piangere.

Ha spazio per altre passioni?

I sigari, rigorosame­nte toscani.

Vive con la sua compagna Valentina a Belmonte Calabro, una terrazza sul mare tra le colline del Cosentino. Un sogno di coppia? Vivere sull’isola di Salina con nostro figlio, che nascerà a febbraio, e il gatto, che già ci segue in giro per il mondo.

 ??  ?? Filippo Arlia, 30 anni.
Il 18/1 aprirà la Stagione Sinfonica del Teatro Politeama di Catanzaro. Tra gli impegni del 2020, il Festival di Bayreuth con Rainulf und Adelasia, opera di Siegfried Wagner ambientata a Reggio Calabria
Filippo Arlia, 30 anni. Il 18/1 aprirà la Stagione Sinfonica del Teatro Politeama di Catanzaro. Tra gli impegni del 2020, il Festival di Bayreuth con Rainulf und Adelasia, opera di Siegfried Wagner ambientata a Reggio Calabria

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