È MIA la scelta
Compie 10 anni, a Milano, l’appuntamento chiave per i collezionisti
Lorenza Castelli da 10 anni è con suo padre Fabio alla direzione di MIA Photo Fair, la fiera della fotografia di Milano. Come si diventa collezionisti evitando le fregature?
La regola aurea è comprare per passione. E informarsi: è importante scegliere artisti rappresentati da veri esperti di arte, che possono diventare gli advisor di una raccolta destinata ad acquisire valore.
Quanto può costare una foto d’autore? Dipende dalle variabili. Un collezionista dal budget limitato può cercare tra gli artisti emergenti, le cui opere costeranno 1.500/2 mila euro. Ma per dare un’idea del range possibile aggiungo che le fotografie di Andreas
Gursky, Cindy Sherman e Jeff Wall vengono quotate milioni. Parlando degli autori italiani degli Anni 70 come Luigi Ghirri, Paolo Gioli, Gabriele Basilico e Aldo Tagliaferro, ai quali quest’anno dedichiamo una sezione speciale, il valore di una stampa vintage va dai 10 ai 15 mila euro.
Chi sono invece gli italiani da tenere d’occhio adesso?
Scelgo gli under 45 presenti in questa edizione: Anna di Prospero, Giulio Di Sturco, Valentina Vannicola, Sofia Uslenghi, Marco Gualazzini, Donatella Izzo, Marco Circhirillo, Alessandra Baldoni, Simone Cametti, Alberto Selvestrel, Marco Maria Zanin.
Quali sono i nuovi linguaggi con cui è bene prendere confidenza?
Quelli crossing. A noi del MIA piace concentrarci sulle nuove ricerche: non a caso questa volta abbiamo indetto il premio New-post
Photography? Si tratta di un concorso, coordinato da Gigliola Foschi, che metterà in luce cosa sta cambiando nella fotografia contemporanea. Ad esempio il ricorso ad altri media, come la pittura, o l’intervento diretto dell’artista sull’opera, attraverso l’uso del cucito, che crea opere uniche. La fotografia sta uscendo dalla logica bidimensionale ed entrando in quella tridimensionale: assomiglia sempre più a una scultura, insomma.
E il pubblico come reagisce?
Si è evoluto: 10 anni fa le domande convergevano tutte sulla tecnica, la strumentazione, la carta, il tempo di esposizione. Oggi i visitatori vogliono sapere della progettualità, si interrogano sul messaggio dell’autore. Che è ciò che fa la differenza tra una bella immagine e un’immagine artistica.
Anche il collezionista avrà cambiato abitudini nel frattempo, no?
Assolutamente. Ora è un globetrotter che sa come raccogliere i contatti giusti: ha dai 35 ai 50 anni, cerca artisti dal respiro internazionale, con tirature basse, sa che il mercato italiano è di qualità ma, nell’ottica di liquidare l’investimento, meno facile.
Una certezza che non cambia, invece? L’apprezzamento per l’opera unica.