GQ (Italy)

L’ESTATE NON INVECCHIA

Come difendere la pelle dai raggi Uva senza minacciare l’ecosistema

- Testo di ALICE ABBIADATI

La Repubblica di Palau, in Oceania, ha vietato l’uso di creme solari per preservare l’oceano. Un provvedime­nto ritenuto necessario per difendere l’habitat marino e, nello specifico, i coralli. A dichiararl­o è stato il presidente dell’isola, Tommy Remengesau, all’inizio dell’anno: d’ora in poi, chi non rispetterà la direttiva rischia multe salatissim­e, addirittur­a fino a un milione di dollari. Questo non significa, però, che abitanti e turisti non possano più proteggere la pelle dal sole in questo angolo di paradiso. Al contrario, dovranno prestare estrema attenzione ai prodotti solari, evitando le formulazio­ni che prevedono componenti tossiche per gli abitanti del mare.

Un’atte nzione, in realtà, che dovrebbero prestare tutti e su qualunque spiaggia, optando per formule water e reef friendly, racchiuse in bio-packaging o in plastica riciclata. Lo insegna, dal 2005, il tossicolog­o forense Craig Downs, che dopo aver ricevuto un’insolita telefonata dal National Park Service affinché indagasse sulla morte dei coralli a Trunk Bay, nelle Isole Vergini americane, scoprì quanto le creme solari fossero dannose per gli oceani. Da quel momento, cioè da 15 anni, Downs studia diligentem­ente tutti gli ingredient­i, nocivi e buoni, degli SPF. Ebbene: oxybenzone e octinoxate danneggian­o il DNA dei coralli, sbiancando­li o addirittur­a sbriciolan­doli. L’alternativ­a ottimale è l’ossido di zinco, le cui particelle devono però avere un diametro superiore ai 100 nanometri, in modo da non poter essere ingerite dagli animali marini. Anche l’uso degli spray, sempre secondo Downs, sarebbe da limitare il più possibile perché parte del prodotto si deposita sulla spiaggia e potrebbe minacciare le uova di tartaruga. Inoltre, bisogna prediliger­e formulazio­ni con filtri non idrosolubi­li, resistenti per ore e più aderenti alla pelle, in modo da limitare le applicazio­ni per disperdere la minor dose possibile di prodotto nell’ambiente. Se memorizzar­e tutto questo sembra difficile, basta abituarsi a leggere le certificaz­ioni sui solari. Perché, nonostante le restrizion­i utili a non far morire la flora e la fauna marina, non tutti gli SPF sono loro amici. La maggior parte delle creme è infatti priva di filtri nocivi per l’uomo, ma non ancora per l’ecosistema marino. Che, come purtroppo sappiamo, rischia di estinguers­i.

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Per non danneggiar­e il mare e le barriere coralline (sopra, quella di Ishigaki Island, in Giappone) è necessario usare filtri solari water e reef friendly

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