RIPARTIRE CON MEZZI PIÙ ECO
Così la ripresa del settore premierà i nuovi acquirenti
Un calo dell’83%, e poi un altro tonfo prossimo al 100%. È quello che è successo al mercato automobilistico italiano in due mesi di causato dal coronavirus, con le vendite di auto nuove piombate vicino allo zero. Un botto che è risuonato come un’eco funerea in tutte le concessionarie italiane che dal 9 marzo hanno dovuto chiudere i battenti. In due mesi sono sparite più di 350.000 auto rispetto al 2019, perché non sono state acquistate, consegnate, targate o addirittura prodotte. In Italia ci sono circa 1.500 imprese − incluse quelle che trattano veicoli commerciali − operanti in questo settore, che vale 80 miliardi ogni anno e dà lavoro a oltre 160.000 persone. Un comparto strategico per il Paese che adesso naviga a vista, nella speranza di un rimbalzo degli acquisti che comunque non riporterà mai indietro le lancette del tempo.
Prendendo a esempio ancora i numeri: se nel 2019 in Italia sono state vendute 1,9 milioni di auto, a fine 2020 questo consuntivo potrebbe scendere tranquillamente a 1,3. Un dato negativo che non si vedeva dalla crisi del 2013 e che potrebbe mettere in ginocchio l’intero sistema.
Come si può uscire da questa situazione, o perlomeno alleviarne gli effetti negativi? Nessuno ha la bacchetta magica, ma le soluzioni esistono e sono quelle chieste a gran voce da tutte le associazioni di categoria. Il denominatore comune è lo stimolo della domanda. Secondo L’UNRAE − che rappresenta tutte le case automobilistiche estere − i primi interventi dovrebbero riguardare l’ecobonus, con l’obiettivo di allargare la platea di veicoli che possono accedere agli incentivi, includendo le auto che emettono fino a 95 g/km di CO2, visto che oggi il bonus si ferma a 60 g/km, valore raggiunto solo dalle elettriche e dalle ibride plug-in. Inoltre l’incentivo dovrebbe essere di 2.000 euro per chi compra con rottamazione e di 1.000 euro senza, cifre che verrebbero raddoppiate o addirittura triplicate dalle case automobilistiche e dalle concessionarie. In questo modo, una vettura che
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normalmente costa 15.000 euro si potrebbe acquistare con 9.000 euro, un vantaggio che spingerebbe molte persone a cambiare auto. Considerando che in Italia ne circolano 38 milioni con un’età media superiore agli 11 anni − e che un terzo del totale sono vetture Euro 0, 1, 2 e 3 −, questa potrebbe anche essere l’occasione per dare una rinfrescata al cosiddetto “parco circolante”, togliendo dalle strade veicoli molto inquinanti e poco sicuri.
A tutto questo si aggiungono le misure per le auto acquistate da aziende e partite Iva, che ogni anno rappresentano più del 40% del totale. È necessario allineare la fiscalità italiana agli standard europei, rispetto ai quali siamo da troppi anni penalizzati. Anzitutto, serve la piena detraibilità dell’iva per tutti i soggetti che la vedono ancora limitata al 40%, in deroga alla normativa comunitaria. E poi ci vogliono la deducibilità dei costi, con il 100% di quota ammortizzabile come nella maggior parte dei mercati, oltre l’aumento a 50.000 euro del tetto massimo, fermo da anni a un valore totalmente inadeguato.
Tutto questo per quanto riguarda la parte burocratica e fiscale del settore automotive. Ma in attesa di sapere quali misure verranno prese, e quali conti fare con la calcolatrice, a che situazione andiamo incontro? I più fortunati sono quelli che avevano già pensato di acquistare un’auto prima del
Il budget che avevano messo in previsione avrà sicuramente un valore più alto, perché i prezzi scenderanno e ci saranno fortissimi sconti e campagne promozionali. Non serve essere premi Nobel dell’economia per rammentare la legge della domanda e dell’offerta: anche se tutte le fabbriche si sono fermate per qualche settimana, nella rete di vendita e nei piazzali ci sono migliaia di vetture che aspettano di essere vendute e consegnate. E siccome le linee sono ripartite praticamente dappertutto, serve spazio per i nuovi arrivi. Insomma, l’economia deve tornare a girare e per rimetterla in moto serve una spinta.
I vantaggi non riguarderanno solo i brand
più popolari, ma anche quelli premium che soffrono il esattamente allo stesso modo. Inoltre, l’auto potrebbe risalire nella classifica delle priorità di acquisto anche per chi aveva iniziato a rivolgersi ad altri mezzi, perché in questo momento storico tutti gli spazi condivisi sono poco sicuri. I trasporti pubblici urbani vedranno ridotte drasticamente la loro capienza e la propria efficienza, i treni subiranno lo stesso destino, i servizi di car sharing diventeranno più costosi a causa delle operazioni per sanificarli e prendere l’aereo si trasformerà in un incubo ancora più costoso di prima. In questo scenario di mobilità condivisa problematica, l’automobile recupererà tutto il suo status libertario di mezzo di trasporto privato e sicuro. L’unica vera alternativa, limitatamente ai contesti cittadini, saranno le due ruote di varia foggia e dimensione, ma la verità è che non ci si inventa ciclisti da un giorno all’altro e che in tanti, volenti o nolenti, torneranno alla cara, vecchia macchina. La buona notizia è che mai come in questo periodo potranno acquistare un modello nuovo e super-tecnologico a un prezzo vantaggioso.
I gadget hi-tech sono ormai diffusi anche nei segmenti più popolari, come quello dei crossover compatti che da almeno un lustro cresce con percentuali a doppia cifra. La
Ford Puma, per esempio, parte da poco più di 20.000 euro e in soli 4,2 metri riassume un design personale, una guidabilità brillante e un grande spazio a bordo. Caratteristiche condite da tecnologie all’avanguardia sia in fatto di infotainment sia di sicurezza, come i comandi vocali “naturali” e la frenata di emergenza che “sorveglia” perfino gli incroci. Sulla nuova BMW Serie 1 la tecnologia si è spinta ancora oltre: l’assistente al parcheggio prende il controllo anche in retromarcia per ben 50 metri e lo smartphone si può usare per sbloccare le serrature e avviare o spegnere il motore, senza dover più usare la chiave.
La Formentor, invece, è la prima auto sviluppata interamente da Cupra dopo lo spinoff con Seat ed è uno dei primissimi modelli a esplorare il concetto di crossover-coupé compatto. Con il suo powertrain ibrido plug-in da 245 CV può sfoderare prestazioni da sportiva, ma anche percorrere fino a 50 km in modalità zero emissioni. Quanto alla nuova Fiat 500 Elettrica: arriva fino a 320 km grazie alle sue batterie al litio da 42 kwh. Da un lato rappresenta il grande debutto di FCA in quella che per tutti è la mobilità del futuro, dall’altro è una proposta concreta per renderla sempre più pratica e meno teorica. Ma l’auto è anche passione, lusso e velocità. E allora chi può inizi a prenotare una visita alla Porsche per la nuova 911 Turbo S, che con i suoi 650 CV ridefinisce i parametri dello spazio-tempo.