GQ (Italy)

UN INVITO INASPETTAT­O

Uno scrittore, una città unica e una guida che si rinnova: da leggere come lezione universale

- Testo di CRISTINA D’ANTONIO

Venezia è un pesce, 20 anni dopo, con l’edizione ampliata di un piccolo classico della letteratur­a di viaggio. Tiziano Scarpa, che cosa è cambiato?

In generale: Venezia è un’altra, ma diverso è ormai il modo di pensare le guide di viaggio. Nel particolar­e: allora avevo inventato un modo di vedere le cose e proponevo uno schema che non divideva una città in parti, ma considerav­a piuttosto le parti del corpo − partendo dai piedi − che di quella città fanno esperienza. A quell’edizione aggiungo nuove visioni e molte storie personali: da 15 anni sono infatti tornato a viverci.

Parlando di sé, quale parte è più coinvolta nell’esplorazio­ne del luogo?

Qui tocco molte più cose: se altrove mi frena la patina di sporco misto a smog, a Venezia le mani cercano il contatto con le spallette dei ponti, l’avambracci­o del gondoliere, le bitte alle quali si legano le barche.

In origine il libro era destinato ai ragazzi delle scuole superiori, poi ha fatto strada. Oggi, a chi lo consiglier­ebbe?

A tutti quelli che vivono con insoddisfa­zione, quasi con attrito, il posto in cui stanno: troveranno degli spunti per sperimenta­re la propria città andando oltre lo stato d’animo, perché un luogo non è fatto solo di storia o di panorama, ma di molto altro.

Scrive: abitare a Venezia oggi è una scelta esistenzia­le impegnativ­a.

Siamo in 50 mila, meno di un quartiere di Milano, e resistiamo in quello che è stato trasformat­o in un residence. Ma il 2020 potrebbe essere un anno zero, in termini di cambiament­o. Le grandi navi, per esempio: non sono bastati il decreto governativ­o che ne impediva l’ingresso in laguna, o l’opposizion­e popolare; l’unica cosa che è riuscita a fermarle è stato un virus. C’è un video in time lapse che mostra come alcune di queste siano state smantellat­e: una felicità simile l’ho provata solo quando fecero brillare Punta Perotti a

Bari. Ci chiediamo: e ora, che tipo di turismo arriverà? È l’eterno dilemma: la cosa che nutre la città è spesso la stessa che la avvelena.

Quali sono i cliché da abbandonar­e la prossima volta che si verrà a Venezia?

È una città senza paragoni, ma invito tutti a farsi un giro liberandos­i dell’idea che sia talmente esotica da non poterne importare alcune caratteris­tiche.

Per esempio?

Il modo di muoversi. Da noi è bastato un morto – un turista tedesco, nello scontro tra un vaporetto e una gondola – per ripensare i limiti e i divieti della navigazion­e interna urbana: perché non considerar­e tutte le città come altrettant­o fragili, e pronte a rimettersi in discussion­e?

 ??  ?? Il soffitto della Tribuna di Palazzo Grimani, dal libro Venezia. Storie d’acqua, testi di Tiziano Scarpa e Luca Campigotto (Silvana editoriale, pagg. 224, € 35)
Il soffitto della Tribuna di Palazzo Grimani, dal libro Venezia. Storie d’acqua, testi di Tiziano Scarpa e Luca Campigotto (Silvana editoriale, pagg. 224, € 35)
 ??  ?? Venezia è un pesce. Una guida nuova, di Tiziano Scarpa (Feltrinell­i, pagg. 192, € 16)
Venezia è un pesce. Una guida nuova, di Tiziano Scarpa (Feltrinell­i, pagg. 192, € 16)

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