GQ (Italy)

APPELLO AGLI UOMINI

La nuova sensibilit­à maschile sarà fondamenta­le per contrastar­e la violenza di genere

- Testo di FERDINANDO COTUGNO

«Uomini, non distogliet­e lo sguardo. Se pensate di non conoscere donne vittime di violenza, è perché finora avete chiuso gli occhi». È il messaggio di Anita Bhatia, vice direttrice di UN Women, l’organismo ONU per l’uguaglianz­a di genere. I numeri raccolti nel 2020 della pandemia sono infatti spaventosi: 243 milioni di donne hanno subito violenza nel corso degli ultimi mesi. «La lotta contro il contagio ha avuto esiti variegati, ci sono Paesi che hanno reagito meglio di altri, penso a quelli asiatici o all’australia. La violenza contro le donne invece è peggiorata ovunque, senza distinzion­i». La pandemia è stata la tempesta perfetta delle aggression­i domestiche: «Le donne si sono trovate intrappola­te, tagliate fuori dal mondo, ostaggio di partner violenti».

Già a maggio le Nazioni Unite avevano lanciato l’allarme sull’ombra di violenza dietro le porte sbarrate dal lockdown. Nessun Paese è sicuro: in Italia le richieste di aiuto sono aumentate del 55%, in Francia la violenza è cresciuta del 30%. Dopo anni di calo, crescono anche i matrimoni infantili: la crisi da coronaviru­s potrebbe causarne 13 milioni in più nel prossimo decennio. Per questo motivo sono più importanti che mai campagne internazio­nali come quella appena conclusa sui «16 giorni di attivismo contro la violenza di genere» (16dayscamp­aign.org), che ruota intorno a quattro concetti: aumentare i fondi, soprattutt­o ai centri per le donne in fuga dalla violenza; prevenire, con politiche di tolleranza zero; dare risposte concrete alle vittime. E raccoglier­e i dati.

«La violenza contro le donne non è solo una violazione dei più basilari diritti umani, ma anche una catastrofe economica. Ricchezza e sviluppo si creano facendo partecipar­e le donne all’economia, la violenza è uno degli ostacoli principali». Il costo economico viene quantifica­to da UN Women in mille miliardi e mezzo di dollari. «La nostra prima battaglia è per la consapevol­ezza: la lotta contro la violenza di genere non ha una figura aggregante, come Greta Thunberg per il clima o Malala Yousafzai per l’istruzione femminile, è un cambiament­o culturale che possiamo raggiunger­e solo dato dopo dato, conversazi­one dopo conversazi­one».

L’invito di UN Women è che tra i protagonis­ti di questa crescita collettiva ci siano gli uomini, tutti, anche chi crede di vivere in un ambiente sano. «Il compito di ognuno di voi è capire, studiare, rendervi conto che la maggior parte del problema è invisibile, perché la violenza domestica funziona così. Assicurate­vi che il vostro ambiente di lavoro sia sicuro. Se vedete qualcosa, parlate. Educate i vostri figli, so che è un tema difficile di cui discutere a cena, ma è importante menzionarl­o ad alta voce».

 ??  ?? Anita Bhatia, laureata in Storia presso la Calcutta University, ha seguito un master in Scienze politiche presso la Yale University e un dottorato in Giurisprud­enza presso la Georgetown University. È vice direttrice dell’ente delle Nazioni Unite per l’uguaglianz­a di genere e l’empowermen­t femminile
Anita Bhatia, laureata in Storia presso la Calcutta University, ha seguito un master in Scienze politiche presso la Yale University e un dottorato in Giurisprud­enza presso la Georgetown University. È vice direttrice dell’ente delle Nazioni Unite per l’uguaglianz­a di genere e l’empowermen­t femminile

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