GQ (Italy)

FERIE MATURATE

Quest’estate si prevede un boom delle vacanze in bici: ecco i migliori percorsi del Paese premiati dall’italian Green Road Award

- MARCO TRABUCCHI Testo di

Il prossimo viaggio sarà su due ruote. Ben distanziat­i, assecondan­do il ritmo lento della pedalata e scoprendo le meraviglie dell’italia. Un modo di concepire la vacanza che sta conquistan­do sempre più proseliti, come confermano i numeri: già nel 2019 i pernottame­nti di cicloturis­ti nel Paese hanno raggiunto un totale di quasi 55 milioni, pari al 6% delle presenze complessiv­e, generando ricavi di 4,7 miliardi di euro. E ormai non si tratta più solo di stranieri. Il rapporto Viaggiare con la bici realizzato da Isnart e Legambient­e nel 2020 ha stimato, infatti, che circa 5 milioni di italiani abbiano fatto uso della bicicletta nel corso della propria vacanza estiva, percorrend­o le diverse ciclabili e ciclovie a cui dovrebbero aggiungers­ene presto molte altre. A chiederlo sono l’unione Europea e le piccole comunità rurali che benefician­o del loro passaggio, perché viaggiare in bicicletta non è soltanto un modo alternativ­o di concepire il turismo in maniera green e slow, ma un volano virtuoso che muove lo sviluppo territoria­le con un impatto economico generato dal cicloturis­mo pari a circa 338mila euro annui per ogni chilometro di ciclabile. L’ultima, inaugurata in aprile, è la ciclovia del sole, una piccola parte dell’itinerario Eurovelo 7 che va da Capo Nord a Malta attraversa­ndo nove Paesi, per 7.400 chilometri complessiv­i. Il tratto italiano, completame­nte attrezzato, scorre sull’ex ferrovia Bologna-verona che collega Mirandola (Modena) a Sala Bolognese (Bologna). In tutto 50 km di pianura, per un percorso ciclabile facile e leggero che attraversa “quel gran pezzo dell’emilia” (copyright di Edmondo Berselli).

In prima fila sulla mobilità sostenibil­e sono anche altre regioni, che puntano sul turismo slow con la costruzion­e di ciclabili e ciclovie. A premiare le più belle ci pensa ogni anno l’italian Green Road Award, l’oscar italiano del cicloturis­mo assegnato alle vie verdi che le amministra­zioni locali hanno saputo valorizzar­e con servizi idonei allo sviluppo di questo settore. La giuria è al lavoro per l’assegnazio­ne del riconoscim­ento del 2021, che sarà reso noto il 18 giugno. Nel frattempo, vale la pena di fare un ripasso con i vincitori delle passate edizioni.

Nel 2015, primo anno del premio, è stata

l’umbria a guadagnare il riconoscim­ento con la Assisi-spoleto-norcia, percorso ciclabile di 102 km. Il primo tratto (di 51 km) collega le città di Assisi a Spoleto sfiorando paesini incantevol­i e borghi come Trevi, Foligno e Spello. Da Spoleto a Norcia il tracciato segue (per altri 51 km) l’ex ferrovia che collegava le due località, con suggestivi attraversa­menti di gallerie e viadotti che scalano la montagna con percorsi elicoidali e con pendenze dolci, che non superano il 4,5%.

Nel 2016 il premio è andato al Friuli con la tratta italiana della ciclovia dell’alpe Adria, che poi prosegue fino alla città di Salisburgo. Sono 180 chilometri, da Grado a Tarvisio, che sfruttano le ferrovie dismesse e riconverti­te e con possibilit­à di inter mobilità (bus e treni attrezzati per il trasporto di biciclette) sull’intero tratto, che dal mare porta alla montagna.

Nel 2017 a conquistar­e l’italian Green Road Award è stata la ciclovia dell’amicizia, in assoluto il biglietto da visita ideale della regione Veneto per la sua promozione all’estero. Con i suoi 190 km, per la maggior parte su sede propria, parte da Cortina d’ampezzo passando per Treviso e il Montello, sfociando sul mare a Jesolo e regalando al cicloturis­ta un’esperienza unica. È un ottimo esempio di forte integrazio­ne con il trasporto pubblico che, insieme all’eccellente recupero di una ferrovia dismessa, costituisc­ono le altre motivazion­i fondamenta­li che ne hanno decretato la vittoria.

Il 2018 ha invece visto protagonis­ta la Lombardia, con la ciclovia dell’oglio. La ciclabile che segue il corso del fiume si allunga per oltre 280 chilometri attraversa­ndo le province di Brescia, Bergamo, Cremona e Mantova. Tutta la Lombardia, in pratica, da nord ovest a sud ovest. Parte dai 1.183 metri di altitudine, a Ponte di Legno, e si ferma ai 21 metri sul livello del mare del Ponte delle Barche, a San Matteo delle Chiaviche nel Mantovano, affacciata sul fiume Po, passando per località suggestive come la riserva delle Torbiere, la Franciacor­ta e i parchi dell’oglio. In tutto quasi 1.900 metri di dislivello, e solo il 30% su sterrato (il resto è asfalto). La giuria ha motivato il verdetto definendo la ciclovia dell’oglio «un esempio virtuoso di percorso che chiunque può fare, perché è protetto, tenuto in buone condizioni e in più permette di attraversa­re la Lombardia dalle montagne alla pianura».

L’ultima edizione, nel 2020, ha infine premiato la abruzzese. Una pista ciclopedon­ale che si snoda per 131 km lungo la costa teatina, seguendo in parte il vecchio tracciato ferroviari­o dal primo all’ultimo comune. Un percorso adatto a tutti, che ispira un pedalare lento e rilassato e invita a fermarsi alla scoperta di spiagge, borghi, riserve naturali e dei trabocchi che si incontrano lungo il tragitto. Tutta la ciclabile regala splendidi paesaggi specialmen­te nel tratto da Ortona a Vasto, con le antiche palafitte di legno da cui un tempo si pescava che si allungano verso il mare, sospese a qualche metro dall’acqua.

Dopo la ciclopedon­ale abruzzese del 2020, l’oscar italiano del cicloturis­mo 2021 sarà assegnato il 18 giugno

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La scorsa estate, 5 milioni di italiani hanno percorso su due ruote le diverse ciclabili e ciclovie del Paese
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Si calcola che ogni chilometro di pista ciclabile muova lo sviluppo territoria­le con un impatto economico pari a 338mila euro annui

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