IL FUTURO ACCELERA
Con la C40 Recharge, Volvo amplia l’elettrico. Che sarà il 50% del business
Meno di dieci anni per diventare un brand 100% elettrico. È questa la sfida di Volvo, che entro il 2030 vuole appunto vendere soltanto auto alimentate a batterie. Addio, quindi, non solo ai motori termici ma anche a quelli ibridi, con l’obiettivo più ampio di ridurre l’impronta di carbonio del ciclo di vita di ogni vettura prodotta. «Invece di investire in un business in calo, abbiamo scelto di puntare sul futuro, sia elettrico che online», ha spiegato il Ceo Håkan Samuelsson. «Inoltre stiamo concentrando i nostri sforzi per diventare leader nel segmento elettrico di lusso». Una lunga strada da percorrere, che vede una tappa fondamentale nella nuova C40 Recharge, cioè la prima Volvo progettata per essere esclusivamente elettrica. L’architettura è la stessa del SUV XC40 Recharge, ma qui la linea mette insieme i canoni dei crossover con quelli dei coupé, creando un design filante in soli 4,43 metri di lunghezza. Nella sezione posteriore spicca il disegno delle luci che si raccordano perfettamente alla linea più bassa del tetto, mentre il design del frontale introduce un nuovo linguaggio per le Volvo elettriche e include proiettori ad avanzatissima tecnologia pixel. All’interno la seduta alta è accompagnata da una gamma di tonalità e opzioni di finiture esclusive, che rinunciano completamente ai pellami. Il sistema di infotainment è uno dei più all’avanguardia sul mercato: è stato sviluppato insieme a Google usando come base il sistema operativo Android e ha integrate tutte le app più popolari di Mountain View.
Non c’è limite all’utilizzo dei dati e così la C40 può ricevere gli aggiornamenti over-theair. Il sistema di propulsione è composto da due motori elettrici, uno sull’asse anteriore e uno sul posteriore, alimentati da una batteria da 78 kwh che può essere caricata all’80% in circa 40 minuti. L’autonomia sarà di circa 420 km, quanto alle prestazioni è atteso uno 0-100 km/h inferiore ai 5 secondi. Ma la C40 Rechar
ge porterà con sé anche altri cambiamenti: si potrà comprare solo online, perché la Casa svedese vuole ridurre la complessità della sua offerta concentrandosi su interessanti varianti preselezionate. Inoltre, l’auto sarà accompagnata da un pacchetto di servizi che include voci come l’assistenza, la garanzia, il soccorso stradale, l’assicurazione e le opzioni di ricarica domestica. «Vogliamo offrire un’esperienza di acquisto e di possesso che garantisca la massima tranquillità e praticità, eliminando ogni complessità in entrambe le fasi»‚ ha aggiunto Lex Kerssemakers, responsabile delle attività commerciali globali. «La semplificazione e la comodità sono essenziali in tutto quello che facciamo». La C40 Recharge sarà seguita da altri modelli elettrici nei prossimi anni. Già entro il 2025 Volvo vuole fare in modo che il 50% del proprio volume globale di vendite sia costituito da auto elettriche e da modelli ibridi per la restante parte, per poi salire al 100% entro il 2030. «La C40 Recharge indica la direzione», ha concluso Henrik Green, Chief technology officer. «È elettrica, si compra online con un pacchetto di assistenza e verrà consegnata rapidamente».
Oltre a essere l’auto sportiva più longeva della storia e una delle più famose in assoluto, la Porsche 911 è quella che dispone della gamma più ampia e variegata. Dalla semplice Carrera a due ruote motrici fino alle GT3 dedicate alla pista, senza dimenticare le Turbo, la 911 ha diverse anime e, a patto di poter staccare assegni da sei cifre, ogni appassionato può trovare quella che fa per lui. Tuttavia, la nuova Turbo Cabriolet potrebbe essere il sogno definitivo che ognuno di noi vorrebbe trovare in garage la mattina. Non solo per le prestazioni da riferimento, date dal 3.8 “flat six” bi-turbo che invia a tutte e quattro le ruote 580 CV e 750 Nm, proiettando la coupé tedesca fino a 320 km/h. Perché il segreto di questa “nove-undici” sta nella somma delle sue qualità. La praticità nell’utilizzo quotidiano è incredibile: le dimensioni non sono esagerate, i sedili sportivi non stancano, la visibilità è buona e il motore sa essere docilissimo. Il merito è anche del cambio automatico doppia frizione a 8 rapporti, dolce o feroce all’occorrenza, mentre la nuova modalità di guida “wet” garantisce tranquillità sulle superfici scivolose. La capote, invece, è una meraviglia tecnologica: si aziona in una dozzina di secondi e fino a 50 km/h; quando è chiusa il livello di insonorizzazione è altissimo, mentre quando è aperta (con il frangivento elettrico alzato e i vetri su) permette di viaggiare anche a velocità autostradali senza turbolenze. A tutto questo si aggiunge un abitacolo con un altissimo livello di qualità e finiture, un sistema di infotainment all’avanguardia e uno stile inimitabile. Se poi si vuole andare oltre i 2,9 secondi per accelerare da 0 a 100 km/h e cercare i suoi limiti, bisogna necessariamente andare in pista. Per strada il grip è così elevato che non appena i turbocompressori iniziano a spingere sul serio, sono già stati infranti una manciata di articoli del codice della strada. La stabilità in curva è migliorata rispetto alla generazione precedente (991): la scocca è più larga di 45 mm all’anteriore e di 20 mm al posteriore, per permettere di aumentare le carreggiate rispettivamente di 42 e 10 mm. L’aerodinamica, invece, beneficia di diversi sistemi attivi, dalle alette di ventilazione anteriori allo splitter, fino alla grande ala posteriore.
Ancora a proposito di doti dinamiche: gli pneumatici sono da 20 pollici all’anteriore e da 21 pollici al posteriore (che ha le ruote sterzanti), nelle misure 255/35 e 315/30. Inoltre, rispetto alle altre 911, la Turbo ha un assetto più basso di 10 mm, la regolazione elettronica degli ammortizzatori PASM e l’impianto di scarico a doppio stadio. Queste ultime due funzioni sono rimaste tra le poche che si gestiscono con pulsanti fisici, perché la nuova infotelematica ha fatto scomparire molti pulsanti e pulsantini. Tuttavia, all’interno l’ambiente rimane familiare, con la classica strumentazione a cinque quadranti in cui troneggia il contagiri analogico centrale. La ciliegina sulla torta è rappresentata dai fari a LED con tecnologia Matrix e dall’impianto audio surround Bose che anche con il vento tra i capelli mantiene una qualità altissima.
QUEL SOGNO DEFINITIVO CHIAMATO PORSCHE