GQ (Italy)

Atto primo

- Di JACOPO BEDUSSI

Luca Lin e Galib Gassanoff ricompongo­no le proprie origini, elogiando il sentirsi fuori luogo

Aè la prima cosa CT N°1 che Luca Lin e Galib Gassanoff hanno fatto da soli, il primo atto creativo realizzato per loro stessi. Luca è nato e cresciuto a Reggio Emilia da genitori cinesi collezioni­sti di antiquaria­to del Paese d’origine: mobili, acquerelli, porcellane, libri. Galib è nato e cresciuto in Georgia da genitori azeri, quindi in una famiglia musulmana in un Paese ortodosso. È da questi elementi che nascono le storie che si trovano nelle loro collezioni. Quando si incontrano a Milano, dove entrambi si sono trasferiti per studiare, capiscono di potere e di volere lavorare insieme, mettendo sul piatto i posti dove sono cresciuti, gli oggetti che li hanno circondati, le misure diverse con cui si legge il mondo quando si appartiene per nascita a un gruppo non maggiorita­rio. «Abbiamo sempre saputo cosa significa essere fuori luogo. Non è una questione di discrimina­zione, se non parli benissimo una lingua le persone ti si rivolgono in modo diverso, pensano che non capisci bene le cose o che non sei completame­nte consapevol­e dell’ambiente in cui vivi. Non è un problema enorme, ma è qualcosa di cui ci interessav­a parlare». Nelle loro collezioni mettono insieme pezzi di cose diverse e mescolano i piani. Iniziano nel 2017 con una collezione donna, in cui però i capi sono costruiti con proporzion­i tradiziona­lmente maschili. Ci sono camicie da uomo che diventano abiti e utilizzano il metallo per modellare i volumi sul corpo e dare struttura a tessuti che per natura sono morbidi.

Poco dopo iniziano un lavoro sulla distruzion­e dell’abito da sposa, introducen­do nella loro poetica il tema dei matrimoni combinati e delle spose bambine, realtà che Gassanoff ha conosciuto da vicino anche all’interno della sua famiglia. Raccontano il problema di questa usanza attraverso gli abiti, innestando il tulle, simbolo matrimonia­le, su felpe da teenager o completi da lavoro, rendendo visibile lo scontro tra libertà e oppression­e. Un’operazione formale che viene ben accolta e capita dal pubblico, sia concettual­mente che commercial­mente. Nella sfilata per la Spring Summer 2022 ci sono uomini e donne che abitano un mondo costruito con minuzia che mescola sensualità, borghesia e ribellione. Ora nasce una prima collezione uomo, composta da camicie in twill di seta stampata. Un materiale di solito usato per i foulard e le sciarpe, sui cui i designer distribuis­cono acquerelli cinesi trovati nella collezione di stampe dei genitori di Lin, mescolati a fiori, illustrazi­oni mitologich­e o grafiche pubblicita­rie di inizio Novecento.

Di quel sentirsi fuori luogo dicono: «Siamo felici di essere cresciuti in questa cosa. Ti permette di leggere le cose in modo diverso rispetto alle convenzion­i. E anche di ricavare informazio­ni che possono essere preziose».

 ?? GQITALIA.IT ?? Sopra, Luca Lin e Galib Gassanoff. A sinistra, le immagini della prima collezione uomo di ACT N°1, composta da camicie di seta stampata con grafiche cinesi
GQITALIA.IT Sopra, Luca Lin e Galib Gassanoff. A sinistra, le immagini della prima collezione uomo di ACT N°1, composta da camicie di seta stampata con grafiche cinesi
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