Profumi d’essai
Lasciare il segno grazie ad audaci accordi olfattivi. Le opere d’ingegno della profumeria di nicchia non hanno nulla a che fare con il mainstream, piuttosto attingono informazioni da chimere senza tempo
L'della OGGETTO DI CULTO profumeria di nicchia è l’arte di far indossare sulla pelle creazioni libere da codici e generi. È il compito stesso della bellezza: ignorare la morale per stabilire le proprie regole personali. Così le officine d’essenze si avvalgono di determinate materie prime come punto di partenza per riscrivere la storia del profumo. Dopotutto è da trent’anni, da quando nel 1992 Serge Lutens creava Féminité du Bois, che si parla di fragranze genderless. Non fatevi ingannare dal suo nome, questa storica fragranza dalla base legnosa aprì per prima la strada al concetto di profumazioni unisex, libere sulla pelle come schizzi di pittura su tela. Come lo stesso Lutens ama affermare, al mistero piace assumere forme ordinarie, come un attore che cambia costume per recitare lo stesso ruolo. «Il profumo è un partner. Quando è accuratamente selezionato, il matrimonio di due o tre essenze sconvolge e ridefinisce l’espressione di una composizione. È un concetto simile allo scrittore che si avvale di uno slang per esprimersi». La passione artigiana fa questo: rincorre un movimento artistico, si ispira a un’intuizione letteraria, traduce in note olfattive uno spartito musicale fino a realizzarne la trasposizione aromatica tramite l’arte d’identità unica degli ingredienti a sua disposizione. «L’obiettivo dell’odore è di innestare una domanda nell’osservatore », spiega Julian Bedel, fondatore di Fueguia 1833 e musicista. «Se l’arte visiva coinvolge il background socio-culturale, il profumo suscita una reazione nel cervello senza il bisogno di elaborare, ogni volta che è esposto agli ingredienti ». Nessun sillage di nicchia si assomiglia. La sua arte risiede piuttosto nell’esaltare la personalità di chi sceglie di indossarlo.