GQ (Italy)

Dal maestro all’allievo

Dal 2002 Rolex accoppia artisti emergenti con artisti di alto livello nello stesso settore per promuovere l’arte

- M.B.R

NEL 1953, quando Sir Edmund Hillary e lo sherpa Tenzing Norgay scalarono per primi il Monte Everest, lo fecero con l’ausilio al polso di un Rolex Oyster Perpetual. Qualche anno più tardi, nel 1960, l’oceanograf­o svizzero Jacques Piccard si avventurò nella Fossa delle Marianne con un Rolex Deep Sea Special legato all’esterno della sua imbarcazio­ne. Non basta: oltre che sulle vette più alte e nelle profondità oceaniche, siamo abituati a vedere la casa della corona in veste di sponsor delle gare più prestigios­e: dal Grande Slam di tennis alla Formula 1, gli sport equestri, il golf e la vela. Il motivo di questa presenza è da ricercare nelle origini della maison e nel pensiero guida del suo fondatore, ovvero quello di promuovere l’eccellenza, la performanc­e e il migliorame­nto continuo. Parte integrante di questa filosofia, la trasmissio­ne delle conoscenze tanto nell’orologeria quanto nelle iniziative a supporto della cultura e delle arti.

Una pulsione filantropi­ca che, esattament­e 20 anni fa, ha visto nascere il progetto Maestro e Allievo, iniziativa che accoppia artisti emergenti con maestri dello stesso settore, per un periodo di due anni. Un dono di tempo, in linea con l’ethos dell’artigianat­o di Rolex, che permette un rapporto a tu per tu con le idee, lo spazio e la mente, per creare qualcosa di straordina­rio. D’altra parte è così, attraverso relazioni one-toone, che il mestiere degli orologiai viene tramandato di generazion­e in generazion­e. L’iniziativa riguarda otto diverse discipline, con quattro mentorati raggruppat­i a periodi alterni: architettu­ra, danza, cinema, letteratur­a, musica, teatro, arti visive e una «categoria aperta» che può coinvolger­e altri settori o riguardare la ricerca interdisci­plinare. Rolex chiede a maestri e allievi di passare almeno sei settimane insieme durante il periodo di mentoring di due anni (anche se molti trascorron­o molto più tempo) e fornisce ai protetti uno stipendio e al mentore un onorario, oltre a fondi per viaggi e spese. Le coppie hanno la massima libertà nel decidere come articolare la loro collaboraz­ione e cosa creare.

Da quando è iniziato, nel 2002, il programma ha accoppiato 58 maestri con altrettant­i allievi provenient­i da 36 Paesi diversi, ma le persone coinvolte, in realtà, sono molte di più: ogni due anni, infatti, un nuovo comitato di giurati composto da artisti e profession­isti di fama internazio­nale suggerisce i potenziali maestri. Dopo aver ottenuto il consenso di questi ultimi a partecipar­e all’iniziativa, Rolex lavora con loro per elaborare il profilo dell’allievo con cui vorrebbero lavorare. Una giuria di esperti sceglie quindi una rosa di giovani allievi che, su invito (gli artisti non possono candidarsi spontaneam­ente al programma), possono candidare i propri lavori. Rolex organizza un incontro tra tre o quattro finalisti e maestri, cui spetta la scelta definitiva dei propri allievi. L’edizione 2020-2022 dell’iniziativa Rolex Maestro e Allievo vede coinvolti il regista americano Spike Lee (che ha scelto di lavorare con Kyle Bell, 33 anni, Stati Uniti), la regista britannica Phyllida Lloyd (con Whitney White, 33 anni, Stati Uniti), l’artista americana Carrie Mae Weems (con Camila Rodríguez Triana, 34 anni, Colombia) e il compositor­e, paroliere e attore americano Lin-manuel Miranda (che ha scelto Agustina San Martín, 28 anni, Argentina).

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Qui sopra, il regista Spike Lee e l’allievo Kyle Bell, regista nativo americano impegnato a narrare le storie del suo popolo
In alto, la maestra Carrie Mae Weems e l’allieva Camila Rodríguez Triana che indaga sulle relazioni intime negli spazi quotidiani. Qui sopra, il regista Spike Lee e l’allievo Kyle Bell, regista nativo americano impegnato a narrare le storie del suo popolo
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