L’essenza della guida sportiva
Con due posti secchi e il motore centrale da 300 CV, la Alpine A110 GT è dedicata a chi ama le emozioni forti
automobilistico sempre più IN UNO SCENARIO omologato, dove Suv e crossover avanzano inesorabili, l’originalità del design e della tecnica sono in via di estinzione. Così, stare fuori dal coro diventa una scelta quasi rivoluzionaria, per spiriti liberi e non omologati. La Alpine A110 GT non è un’auto per tutti, con due posti secchi, il motore centrale e la trazione posteriore. È alta solo 1,25 metri e la versatilità non è il suo forte, ma basta guardarla un attimo per rimanere senza fiato. Non c’è nemmeno bisogno di conoscere il glorioso passato agonistico della sua antenata degli anni Sessanta e Settanta per innamorarsene. Perché non è un’operazione nostalgia, ma un’idea concreta e precisa che parla dell’essenza della guida. Pesa poco più di 11 quintali grazie al telaio in alluminio, ha le sospensioni a doppi triangoli e una ripartizione dei pesi spostata al posteriore come si conviene a una sportiva di razza. Il 1.8 4 cilindri turbo ha 300 CV e 340 Nm di coppia, che possono spingere la Alpine fino a 250 km/h – la versione S con l’aero Pack arriva a 275 km/h – mentre grazie al cambio doppia frizione a 7 rapporti per scattare da 0 a 100 km/h bastano 4,2 secondi. Completano il quadro i freni Brembo da 320 mm e gli pneumatici da 215/40-18 davanti e 245/40-18 dietro. Appena scesi nell’abitacolo il sedile avvolgente dichiara l’ambiente corsaiolo, dove spiccano i rivestimenti in pelle sia sulle sedute che sui vari pannelli. Al volante la A110 GT è molto sensibile ai comandi del pilota e ai trasferimenti di carico; il suo assetto studiato per il granturismo la rende favolosa nella guida medio-veloce dove la grande spinta del motore e la rapidità del cambio permettono di divorare le curve con disarmante semplicità, potendo contare anche su un certo mordente dei freni. Avvicinandosi al limite, diventa più impegnativa, ma sono andature così elevate da essere legali solo in pista.