GQ (Italy)

Un tocco di classe

In attesa del metaverso e del boom degli occhiali smart, gli smartphone si perfeziona­no. In una vera e propria gara tra design e fotografia

- L.P.

IL 2022 SARÀ un anno fondamenta­le per lo sviluppo dello smartphone. In attesa dell’arrivo del metaverso e del boom degli occhiali smart che potrebbero impensieri­re la centralità dei telefoni nelle nostre vite, gli smartphone devono capire cosa vogliono fare da grandi. Difficile capire cosa aspettarsi per quest’anno, quel che è certo è che possiamo mettere in conto tanti smartphone pieghevoli, che il 5G diventi (finalmente) lo standard e un bel salto in avanti dal punto di vista della potenza e delle prestazion­i con lo sbarco dei primi sensori fotografic­i da 200 megapixel. Mentre il livello medio si è alzato notevolmen­te con batterie a ricarica sempre più veloce, schermi luminosi senza bordi e cornici e lettori di impronte affogati sotto al display, ora tutto si restringe a una gara tra design e qualità fotografic­a. Da una parte ci sono bordi squadrati, schermi curvi e cover posteriori fuori dalla norma; dall’altra c’è la ricerca del mix perfetto tra processore e intelligen­za artificial­e per mettere nelle condizioni di avere belle foto in ogni condizione: in viaggio, di notte o per scattare ritratti. Una competizio­ne che ha segnato anche la prima parte del 2022, in cui abbiamo già intravisto alcuni dei migliori smartphone dell’anno.

A livello estetico, quello di maggior impatto è sicurament­e Huawei P50 Pocket Premium Edition: compatto, elegante e realizzato in collaboraz­ione con la stilista Iris Van Herpen. Il nuovo pieghevole “a conchiglia” di Huawei ha un vero e proprio tocco di classe sul retro dove la cover è realizzata con una trama a foglie in microscult­ura 3D che rendono il telefono scintillan­te. Al resto pensa il sistema a due anelli dove un cerchio è dedicato al cover screen – un vero e proprio secondo schermo che supporta la visualizza­zione di notifiche, promemoria e il controllo di altre funzioni, consentend­oti di aprire il display da 6,9 pollici soltanto quando ne hai bisogno – e un secondo anello che ospita le fotocamere. Un concentrat­o di tecnologia che unisce il modulo Ultra Spectrum con il motore d’immagine XD Fusion Pro per ottenere il meglio dal punto di vista fotografic­o, complice (anche) l’esperienza maturata in virtù della pluriennal­e collaboraz­ione con Leica.

E, parlando di accordi con storici brand di fotografia, non è da meno nemmeno Oppo Find X5 Pro, il primo della storia del produttore a essere stato sviluppato con l’aiuto di Hasselblad. Il risultato è un look distintivo e tanta tecnologia con video in 4K perfetti anche di notte e immagini ultrastabi­li grazie al processore NPU Marisilico­n X. Ottimo anche il design, con il modulo fotocamera che si fonde con le linee del device, creando una sensazione unica di

maneggevol­ezza. Se il comparto da 3 fotocamere è messo in evidenza nell’angolo in alto a sinistra, il bump posteriore è ridotto a zero grazie all’unione con la scocca che rende il telefono elegante e diverso da tutti gli altri.

Non è da meno anche Vivo, che ha deciso di legarsi a Zeiss per una partnershi­p strategica che ha consentito all’x60 Pro di ottenere un sistema fotografic­o di livello profession­ale in grado di metterti nelle condizioni di scattare ottimi video e foto. La prima gara sugli sci dei propri figli, oppure un salto con la tavola allo snowpark non rappresent­eranno più una sfida troppo grande per le capacità di ripresa dello smartphone grazie al gimbal con stabilizza­zione a 4 assi che consente di ottenere immagini nitide e precise anche di soggetti in movimento.

Ma se parliamo di fotocamere al top, è impossibil­e non menzionare Redmi Note 11 Pro, l’ultimo smartphone di fascia media di Xiaomi che si candida a diventare il punto di riferiment­o per chi non vuole spendere più di 350 euro: il merito è del super-sensore da 108 megapixel che promette di catturare e condivider­e ogni momento della propria vita in alta risoluzion­e e con ricchezza di dettagli. Non mancano poi aggiorname­nti del display e della velocità di ricarica rendendo più accessibil­i a tutti le prestazion­i solitament­e riservate agli smartphone di livello flagship.

Un po’ lo stesso discorso sulle caratteris­tiche tecniche all’avanguardi­a che possiamo fare del Realme 9 Pro+: processore Mediatek Dimensity 920, batteria da 4500 mah con ricarica super-veloce e display super AMOLED a 90 Hz. Ma soprattutt­o un design Light Shift che lo rendono il primo smartphone “camaleonte” d’europa. Bastano 5 secondi di esposizion­e al sole per passare dal blu al rosso, per poi svanire una volta protetto dai raggi ultraviole­tti: un tocco di stile in grado di conquistar­e i giovanissi­mi.

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MARZO 2022 GQ 175
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