Seconda pelle
La nuova sfida di RRD è un filato 100% riciclato e altamente performante
ROBERTO RICCI è partito in auto alla fine degli anni Novanta con un carico di tavole da surf realizzate a mano per Ispo, la fiera internazionale dedicata agli articoli sportivi, e non si è più fermato. Grossetano, con il pallino per le onde, figlio di una sarta e di un carrozziere, ha fatto della passione per il mare e della manualità trasmessagli dai suoi genitori il suo lavoro. Alle tavole si è affiancata una prima linea di abbigliamento per lo più per appassionati di windsurf che con il tempo è diventata un vero e proprio punto di riferimento per l’abbigliamento realizzato con tessuti altamente performanti, ma con un taglio sartoriale. L’ultima sfida del brand RRD abbraccia il mondo della sostenibilità, si chiama Surflex Eco, ed è un tessuto tecnico il cui filato proviene al 100% da sfridi pre e post consumer, ovvero da residui della catena di lavorazione che, invece di finire in discarica, vengono recuperati e rigenerati, per diventare nuova materia prima senza però intaccare fonti di energia non rinnovabili. Il risultato è un filato compatto e morbido al tatto, che risulta ideale per la costruzione di capi sofisticati e allo stesso tempo essenziali, grazie all’aspetto opaco che ricorda le texture dei completi più tradizionali, ibridato con le caratteristiche tipiche delle mute da sub, ovvero asciugatura rapida e finissaggio antipiega. Surflex può essere impiegato per un ampio ventaglio di categorie merceologiche, dai capispalla ai pantaloni, dalle camicie alle T-shirt, dagli abiti alle maglie. Quelli che prendono forma sono vestiti comodi e traspiranti, che rimangono inalterati per tutto il giorno, anche dopo innumerevoli lavaggi, che non si stirano e non si stazzonano. Il nuovo nato è protetto da un duplice brevetto, uno per la costruzione innovativa e uno per il processo produttivo.