Ugo La Pietra, uno dei nostri leggendari outsider, ritratto per GQ nel suo studio da Ivan Grianti Tornano i GQ Global Creativity Awards!
COSA SONO ESATTAMENTE i Global Creativity Awards di GQ? In primis un numero speciale annuale della rivista, quello che avete tra le mani, cui diamo vita per il secondo anno. E poi, un evento globale a New York, ad aprile, e una serie di contenuti e storie che svilupperemo su tutte le nostre piattaforme e ovunque GQ sia presente. Che obiettivo hanno? Quello di celebrare la creatività a 360 gradi, di confermarne lo status di vera moneta di scambio di questa epoca. Di selezionarne e onorarne i talenti più cristallini e poliedrici (per noi la multidisciplinarietà è il vero tratto contemporaneo) così come di raccontarne i meccanismi e le economie che la circondano.
Alcuni talenti, a partire dalle nostre star di copertina Lewis Hamilton e Hunter Schafer, li abbiamo selezionati e celebrati a livello globale. Il perché loro lo ha raccontato bene Will Welch, global director di GQ: “Lewis Hamilton, il mega campione di Formula 1 che ha iniziato a correre a otto anni e che ha principalmente pensato solo ad andare veloce fino a quando ha iniziato a ritagliarsi spazio per praticamente qualsiasi cosa, dalla giustizia sociale e razziale alla musica, dalla moda al cinema e oltre. Hunter Schafer, la star di Euphoria che è entrata nella coscienza collettiva come una temeraria giovane attivista per i diritti delle persone trans. Da lì, si è evoluta in modella, fenomeno della TV, e adesso diva del cinema, anche se forse il suo incredibilmente largo arco creativo è meglio descritto dal temine più importante di tutti: artista.
E poi c’è Danny Mcbride, da una vita l’attore-scrittoreproduttore-regista-showrunner leader della commedia americana. Quando siamo andati a trovarlo per questo numero, abbiamo scoperto che si sta costruendo la propria Hollywood personale nel luogo più concettualmente lontano da Hollywood possibile: il Lowcountry nella Carolina del Sud. Tutto ciò ci porta a Trent Reznor e Atticus Ross, i quali, oltre a essere il duo iconico dietro la band leggendaria Nine Inch Nails e una delle coppie di compositori di colonne sonore più celebri del mondo, dopo quindici anni insieme, si stanno preparando a lanciare la loro nuova impresa. L’annunciano per la prima volta su queste pagine e ha tutte le caratteristiche di questo nuovo tipo di creatività moderna che vogliamo spingere e celebrare.
Pensate che è costruita su piattaforme tecnologiche che probabilmente né io né voi abbiamo mai sentito nonimare (e in più, sì, c’è anche una linea di vestiti)”.
Gli altri creativi globali che celebriamo sono Lauren Halsey, artista di Los Angeles che sarà protagonista alla prossima Biennale di Venezia; Asake, ovvero l’esponente principale del genere musicale più influente al mondo oggi, l’afrobeats. Con GQ a New York ci sarà anche Francesco Risso, il direttore creativo di Marni, uno dei talenti italiani che più stanno lasciando il segno in quel concentrato di forze creative che è il mondo della moda. Inutile dire che ne siamo molto fieri! Restando all’italia, altri due nomi che abbiamo voluto segnalare in questo 2024: uno è Mace, produttore musicale primario, nato in quell’universo rap che ha sconvolto la musica del nostro Paese, e poi evoluto in una delle menti più creative del nostro panorama. E infine i Formafantasma, probabilmente il duo più celebre del nostro design, capace di unire estetica e politica, funzionalità e messaggio, in un anno che li vedrà protagonisti, dalla Design Week di Milano fino al MOMA.
L’industria creativa è fatta anche e spesso di personaggi leggendari che amano però operare nell’ombra o dietro le quinte o con delle traiettorie che non seguono percorsi tracciati. Il loro lavoro è vitale per tutti. Siamo stati a trovarne alcuni a Milano, nei loro luoghi di creatività. Li abbiamo definiti, appunto, leggende outsider. Lunga vita a loro!