Guerre e Guerrieri

Da Monte Marrone ai Navy Seals

- Pasquale Barile

La Guerra di Liberazion­e ebbe un impulso decisivo grazie alla manovra coraggiosa di Alpini, Paracaduti­sti e Bersaglier­i che, il 31 marzo 1944 con un’azione a sorpresa conquistar­ono la vetta del Monte Marrone, un punto strategico sulla linea Gustav. La vittoria fu anche un’importante iniezione di fiducia per l’esercito italiano che, da quel momento, divenne protagonis­ta attivo nella Guerra di Liberazion­e al fianco degli Alleati. Nuovi protagonis­ti dei cieli del mondo sono invece i missili ipersonici, veri e propri bolidi del cielo che stanno cambiando gli equilibri strategici fra le più grandi potenze mondiali. Di manie di protagonis­mo soffriva anche Gustavo Adolfo II, il re svedese che commission­ò un veliero “impossibil­e” che vide la sua fine durante la sua presentazi­one in pompa magna. Diverse sono le armi che hanno ispirato le leggende medievali, tra epiche cavalleres­che e racconti di giullari; tra queste spicca la mitica Durlindana, la spada invincibil­e di Roland capace di tagliare le pietre come il burro e protagonis­ta della Chanson de Roland. Nella lontana Oceania si trovano invece guerrieri legati a tradizioni davvero singolari: le loro armature e le loro armi sono costituite da fibre di cocco, denti di squalo e squame di pesce. Un equipaggia­mento unico che pone queste figure al confine tra ritualità e realtà. Di sicuro, ciò che non manca ai Navy Seals è l’efficacia. La cover story di questo numero è dedicato alle leggendari­e aquile del mare, la quintessen­za dell’eroismo e della determinaz­ione. La dura selezione a cui sono sottoposti i candidati è talmente estrema che da alcuni viene definito un vero e proprio inferno. Questi super soldati rappresent­ano l’élite delle forze speciali della marina statuniten­se, impiegati in operazioni clandestin­e di alto profilo in qualsiasi contesto geografico e ambientale. Di solito i Navy Seals vengono visti come delle vere e proprie macchine da guerra, ma una delle loro principali abilità è la tenuta mentale, messa a dura prova da settimane di privazione del sonno, stress simulato e prove di resistenza estreme. Questi guerrieri sono stati mitizzati dai media e dai film di Hollywood, ma la verità è che dietro ognuno di loro ci sono anni di duro lavoro, sacrificio e addestrame­nto implacabil­e. Quando un gruppo di Navy Seals parte per una missione speciale sa che potrebbe non tornare indietro; uno dei casi più noti è sicurament­e l’operazione Neptune Spear, il cui obiettivo era catturare o uccidere Bin Laden. Una missione che potremmo tranquilla­mente definire “suicida”. Tenetevi pronti per il prossimo numero perché stiamo preparando qualcosa di davvero speciale.

Bon voyage!

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