PARTNERSHIP ARTISTICA
Tra il fotografo delle star Mick Rock e lo streetartist Fin DAC.
Dal connubio tra gli scatti iconici di Mick Rock, leggenda della fotografia che ha immortalato le più importanti rockstar degli anni Settanta, e la creatività di Fin DAC, creatore dello stile Urban Aesthetic, che combina le tecniche della street art e della pittura classica, nasce Midaro, un inedito progetto artistico.
Le immagini di Lou Reed, David Bowie, Debbie Harry e Iggy Pop scelte dall'archivio di Mick Rock e rielaborate da Fin DAC diventano quattro stampe in edizione limitata ciascuna di 51 pezzi, tanti quanti gli anni di carriera di Rock. Queste, insieme ad altre 12 opere fotografiche autografate da Rock, verranno messe sul mercato il prossimo 2 marzo, giorno di nascita di Lou Reed, di cui era fotografo ufficiale nonché grande amico.
Sopra, una stampa frutto della collaborazione tra Mick Rock e Fin DAC. A sinistra, uno dei 12 scatti autografati da Rock, parte del progetto.
Mr. Rock, com’è nato questo matrimonio tra fotografia e pittura?
Da un'dea di Liam West, il gallerista londinese che ha fondato la West Contemporary e che rappresenta sia me che Fin DAC nel Regno Unito. Entrambi siamo stati entusiasti del progetto, mi piace l'idea di esplorare il potenziale di alcune mie immagini classiche in un altro formato. E poi, più approfondivo l'enorme raccolta di opere di Fin DAC più diventavo suo fan. Adoro i suoi splendidi murales e la sua ossessione nel ritrarre donne giapponesi.
Come avete proceduto nell’organizzare il lavoro?
Considerata la stima reciproca è stato facile collaborare in sintonia: abbiamo prima discusso la scelta dei soggetti da inserire nel progetto poi selezionato le immagini dal mio archivio.
Il progetto s’intitola Midaro, che cosa vuol dire?
Credo che sia stato Fin DAC a inventare il titolo. Sono le prime due lettere del mio nome completo MIchael DAvid ROck. Mi piace anche il suono. Molto giapponese!
La data di uscita di Midaro celebra il giorno di nascita di Lou Reed. Vuole condividere qualche ricordo che lo riguarda?
Lou Reed era un amico di lunga data. È stato David Bowie a presentarci nel 1972. Ho fatto diverse copertine per i suoi album, a partire dall'immagine che in molti modi ha definito la sua carriera, Transformer. Poco prima che morisse, io e Lou abbiamo prodotto un bellissimo libro co-firmato in edizione limitata per Genesis Publications, intitolato proprio Transformer. Negli anni ho passato molto tempo con Lou, soprattutto a Londra e a New York, ma anche in viaggio, negli studi fotografici e a casa sua. Ci siamo divertiti molto insieme, era un uomo brillante. Ho sempre ammirato il suo lavoro, anche prima di conoscerlo e sono arrivato ad amarlo come amico. Quando ho subito un intervento di bypass quadruplo nel 1996 i primi fiori arrivati al mio capezzale erano di Lou.