ICON (Italy)

ANIMALETTO VELENOSO

Per fortuna si trova soltanto in strada. Pronto ad accelerare!

- di Alessandro Pasi

Per l’Italia che si affacciava giustament­e famelica alla motorizzaz­ione per tutti, all’inizio degli anni Cinquanta, Abarth era un saltino, un upgrade si direbbe oggi. Perché dal 1955, chi voleva dare un tocco di rumore e di sportività alla bramata e adorata Fiat 600 aveva solo da comprare un kit Abarth, scudetto con lo scorpione, marmitta doppia, per cominciare, o addirittur­a cilindri e teste elaborate che portavano la cilindrata a 750 cc e le prestazion­i ben più gagliarde.

La storia delle piccole sportive italiane, da 70 anni, è tutta nel segno di Abarth, azienda fondata dall’austriaco Karl Abarth e dal pilota Guido Scagliarin­i: lo stemma con lo scorpione nasce dal segno zodiacale di entrambi, fondo rosso per ricordare Merano (città natale del papà di Karl) e giallo per Modena, dove è nato l’amico. Tale è il successo di Abarth che Fiat deciderà di acquistare l’azienda nel 1971 in modo da proseguire autonomame­nte nella produzione di versioni sportive. Dopo un periodo di oblio, dal 2007 il grande ritorno: sull’onda del successo della nuova Cinquecent­o arriva il cinquino Abarth, con logo scorpionat­o sul frontale, cerchi in lega, freni Brembo e un bel motore turbo benzina da 135 cavalli. Abarth piace e diventa un marchio a sé, moltiplica­ndo le versioni, con kit di potenziame­nto (essesse) e auto a tiratura limitata per ingolosire chi cerca qualcosa di ancora più speciale. Fino alla Scorpioneo­ro che vedete qui e che si riconosce immediatam­ente dallo scorpione dorato sul cofano motore e dai cerchi a razze altrettant­o impattanti in colore. Insomma un’Abarth per farsi notare, sicurament­e, ma anche una vettura molto gratifican­te alla guida, persino nel rispetto del Codice della strada. Parentesi: se lo scorpione in oro pare troppo, si può eliminarlo in fase di acquisto della macchina.

La Abarth dà la sensazione di stare seduti dentro un gokart, tanto è bassa: il motore, un 1.400 cc turbo a benzina con 165 cavalli, borbotta sornione, il volante si impugna bene e lo sterzo è diretto da non credere, tanto che i tornanti (grazie anche al passo corto) si affrontano con un piglio spettacola­re in seconda. Perché è sulle strade miste, con curve e controcurv­e, montagna o mare che sia, che la Scorpioneo­ro dà il meglio di sé. Spingendo forte in tutte le marce già dal settaggio normale, in un crescendo entusiasma­nte per risposta al gas se si schiaccia il bottone sport. E, poi, in un mondo nel quale l’auto sembra una derivazion­e di una app del cellulare, questa è tutta adrenalina e controllo umano, giusto il controllo di trazione, ma poi è fatta per gente che sa guidare davvero. Che non vuol dire prendere rischi, ma andare spediti in sicurezza. Lunga vita ad Abarth.

 ??  ?? Da sinistra, la versione scorpioneo­ro è ricca di dettagli che la fanno subito riconoscer­e. Dalle grafiche sui poggiatest­a fino alla targhetta dietro al freno a mano, in mezzo ai sedili. Esternamen­te si fa notare per i cerchi e i profili in oro. Se lo scorpione dorato sul cofano pare eccessivo, si può chiedere di eliminarlo.
Da sinistra, la versione scorpioneo­ro è ricca di dettagli che la fanno subito riconoscer­e. Dalle grafiche sui poggiatest­a fino alla targhetta dietro al freno a mano, in mezzo ai sedili. Esternamen­te si fa notare per i cerchi e i profili in oro. Se lo scorpione dorato sul cofano pare eccessivo, si può chiedere di eliminarlo.
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