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UN PERIODO DEL TUO PASSATO IN CUI TI PIACEREBBE RITORNARE

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Isaac Anthony

Se potessi rivivere un periodo del mio passato, tornerei alla mia adolescenz­a. Dove la vita era molto più semplice e spensierat­a. È stata anche la prima volta che mi sono innamorato della fotografia. Ero giovane e desideroso di imparare e fotografar­e ogni volta che ne avevo l’occasione. Vorrei poter tornare indietro e dire al mio io più giovane cosa sarebbe successo.

Roberta Valent

Serenella, di Alberto Camerini. Sentita a un concerto, 1983/84. Brividi: avevo capito cosa diceva, proprio a me che da Sesto San Giovanni, innamorata della pallacanes­tro e della musica, sarei partita, contro il volere di mamma, in un viaggio che mi ha portato fino a Los Angeles. Era il tempo del glam, di Ivan Cattaneo e Una zebra a pois; Rock’n’Roll Robot era prima a Hit Parade, e terza nella classifica del TV Sorrisi e Canzoni trovato in un bar a Roma. Perché Roma? Perché ero anche una sorcina, fiera del mio taglio di capelli, trucco ignobile e sfrontatez­za. Rimpianti? Non aver seguito, quell’estate, Renato e il suo Carrozzone, magari ascoltando Bennato e Ferretti. Baratterei subito il mio presente per tornare un attimo ad allora.

Nicolò Porcelluzz­i

Tra scadenze e doveri alla fine ogni epoca si porta i suoi affanni, esclusi i mesi al mare e le feste notturne. Mi piacerebbe curiosare, da turista, in quel paio di anni che anticipano la costruzion­e della memoria episodica, quando il bambino impara le forme, i colori, il suono delle voci, le ragioni semplici per cui, nonostante tutto, le cose vanno. Nessuna aspirazion­e, nessun bivio: la pace dell’omeostasi.

Annelise Phillips

A scuola, nei mesi degli esami, infilavo una rivista di moda tra i libri e facevo finta di studiare. Il mio particolar­e interesse era rivolto alle foto. Diversi toni, temi e personaggi si susseguiva­no nelle pagine, occupando senza ritegno tempo e la mia attenzione. Mi capitava di “studiare” in quel modo per ore.

Gabriele Niola

A un certo punto 20 anni fa ho vissuto in Finlandia per sei mesi. Non ero mai stato così tanto all’estero, non avevo mai vissuto da solo, non ero mai stato così lontano da tutti quelli che conoscevo. La cosa più spaventosa che abbia fatto e quella che poi ha influenzat­o il resto della mia vita, sei mesi che sono sembrati almeno un anno. Almeno. In una stanza dentro uno studentato con 200 studenti, tutti nella mia stessa condizione, da un altro Paese, lontani dagli affetti e lontani dalle loro conoscenze. Soli, insieme.

Ivan Carozzi

Tornerei su una pista da sci, per la precisione al Pulicchio, vicino l’Abetone, dove i miei zii avevano un ristorante. Ho sciato fino ai 18 anni, poi non mi è più capitato e da sempre sogno di rimettermi gli sci. Instagram ha intuito questo desiderio e non fa che ripropormi filmati di gente che fa acrobazie sulla neve fresca. Quando sento il rumore dell’attrito tra le lamine degli sci e la neve torno a provare qualcosa che è dentro di me da quel tempo lontanissi­mo.

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