IBRIDINA CHIC
Una nuova versione del piccolo Suv giapponese. Con il motore più green e interni più cool.
Tante case automobilistiche credono nella tecnologia ibrida, ma sul mercato italiano solo Suzuki ha puntato tutto, ma proprio tutto, sulla doppia alimentazione benzina/elettrica offrendo una gamma completa di prodotti “hybrid” per tutti i gusti e tutte le tasche.
L’ultima arrivata in famiglia – la Vitara 1.5 Hybrid – è la variante ibrida full 140V (disponibile a trazione anteriore o integrale) della seconda generazione del piccolo Suv giapponese: un modello, che si affianca alla 1.4 ibrida mild 48V già in listino, rivolto a chi vuole ancora più efficienza: con la batteria completamente carica, in modalità elettrica è possibile raggiungere gli 80 km/h o percorrere fino a 4,5 chilometri.
Il sistema ibrido della Suzuki Vitara 1.5 Hybrid, in grado di generare una potenza complessiva di 114 CV, si basa sul lavoro coordinato di più elementi: un motore 1.5 a benzina, un propulsore elettrico da 33 CV, una batteria da 140V e un cambio robotizzato AGS a sei rapporti. Il motore elettrico garantisce trazione alla vettura sia in maniera autonoma che in combinazione con il propulsore termico, consente inoltre la guida a emissioni zero in retromarcia e contribuisce al mantenimento della coppia nelle fasi di cambiata per rendere i passaggi marcia più fluidi. Gli accumulatori, alloggiati insieme a tutti i loro sottosistemi nel doppio fondo del bagagliaio, sono di tipo litio-titanato: una soluzione tecnica che rispetto alle comuni batterie al litio offre la massima efficienza (in termini di energia erogata e caricata) in un più ampio range di temperature e maggiore longevità e affidabilità. Le migliori prestazioni in termini di consumi si ottengo
no selezionando la modalità di guida Eco che privilegia la trazione EV, rende le risposte dell’acceleratore più graduali, regola il climatizzatore in modo che assorba meno energia e imposta l’eventuale trazione 4WD su Auto, un settaggio che comporta un minor carico per il propulsore termico.
La Suzuki Vitara 1.5 Hybrid – offerta nelle varianti a due (30.600 euro) o a quattro ruote motrici (33.300 euro) – è disponibile solo nell’allestimento più lussuoso Starview: una versione molto ricca (l’unico optional è la vernice metallizzata) che comprende, tra le altre cose, i sedili riscaldabili e rivestiti in materiale pregiato, i sensori di parcheggio anteriori e posteriori, il sistema per aprire e avviare la vettura in modalità keyless, i cerchi in lega bicolor da 17” e il touchscreen da 7” con navigatore, Bluetooth, Apple CarPlay e Android Auto. Senza dimenticare i numerosi dispositivi di assistenza alla guida. Qualche esempio? Nella dotazione di serie troviamo la frenata automatica di emergenza con riconoscimento di pedoni e ciclisti, l’avviso superamento di corsia e il mantenimento della stessa con sterzo attivo, il riconoscimento dei segnali stradali, gli abbaglianti automatici, il monitoraggio dell’angolo cieco anche in retromarcia, l’assistente per le partenze in salita, il mantenimento della velocità in discesa e il cruise control adattivo con funzione Stop & Go.
Il più grosso Suv della Maserati non si esime dal proporsi anche in una versione Trofeo. Quella che richiama il mondo delle corse in cui la casa del Tridente vanta una lunga e prestigiosa carriera costruita nelle gare su strada e in pista, da Indianapolis alla Formula 1. La Trofeo è la Levante che trasporta nel mondo delle ruote alte l’inebriante rombo del V8 biturbo modenese di 3,8 litri con 580 CV. Ovviamente, con tutto quello che serve perché se ne possa godere sino in fondo lo straripante rendimento.
Figlia di una filosofia che unisce il tradizionale dna del casato con quello dei Suv di alto lignaggio, la Levante Trofeo è in vendita a 170.600 euro. Tuttavia, è quasi impossibile evitare il richiamo delle seducenti proposte con cui si possono personalizzare in maniera sartoriale le sue vesti e il suo abitacolo, anche se di serie c’è tutto ciò che ci si attende da un Suv super-premium. Questa Levante trasmette orgogliosamente la sua tempra sfoggiando componenti in carbonio, un estrattore posteriore di disegno specifico ai cui lati sbucano quattro robusti terminali di scarico, cerchi da 22” dietro i quali fanno capolino le pinze dei freni colorate e finiture della carrozzeria trattate con cromatismi ricercati e specifici.
Nell’ampio e lussuoso abitacolo tradizione e innovazione s’incontrano, soprattutto, grazie alla strumentazione che è un mix tra analogico e digitale e alla connettività estesa del sistema d’infotainment. Il capitolo tecnologie è, però, sconfinato perché accanto all’importante suite di ADAS ci sono tanti altri sofisticati sistemi. Sono destinati a sintonizzare il rendimento del possente V8 sovralimentato (che, assieme a 380 CV, offre anche una coppia di 730 Nm), con le situazioni in cui ci si muove. Anche quando, potendo, si spreme la cavalleria per arrivare a 302 all’ora, dopo avere raggiunto i 100 orari in 4”1 o ci si avventura fuori dall’asfalto.
Il corredino comprende tutto quello che serve per rendere maneggevole, affidabile e agile un Suv lungo quasi cinque metri e con una massa che rasenta i 2.000 kg.
Queste doti poggiano, innanzitutto, sulla ripartizione della massa 50:50 tipica delle Maserati e sulla lesta trazione integrale alle quali si aggiungono sistemi e calibrature ad hoc. Partiamo dalla configurazione vettura, che affianca alle logiche delle altre Levante (Normal, Offroad e Sport) anche quella Corsa (che regala sensazioni degne della definizione) a cui si aggiunge la possibilità di innestare il Launch Control, per partenze al fulmicotone. La modalità Corsa, oltre a rendere più diretto il dialogo tra chi guida e il motore, il cambio automatico a otto rapporti e lo sterzo, avvicina anche le sospensioni al suolo di 15 millimetri rispetto alla Sport per incrementare il dinamismo. Su quest’ultimo influisce anche il sistema IVC che legge l’angolo volante e analizza velocità, imbardata e accelerazione anche quando i controlli di trazione sono off-line, ed agendo sui freni previene reazioni che possono influire sulla linearità di marcia e il piacere di guidare la Trofeo. Che, dal canto suo, quando viaggia con la modalità Normal offre anche un comfort che ha poco da invidiare a quello di compassate limousine.