Università di Chieti, dissente in Senato accademico: sospeso per tre mesi e niente più stipendio
Il sindacalista De Carolis aveva detto: “Il dg prende troppi soldi”
Sospeso
dal lavoro per tre mesi, senza stipendio. È il provvedimento punitivo nei confronti di Goffredo De Carolis, sindacalista Csa-Cisal e senatore accademico dell’ateneo D’Annunzio di Chieti- Pescara, colpito nella sua funzione di dipendente pubblico della stessa università. Il procedimento disciplinare contro di lui (ed è il terzo) è stato aperto dall’ufficio competente a seguito dell’intervento che De Carolis ha tenuto in Se- nato accademico a dicembre, a sostegno degli interessi del settore amministrativo e tecnico, che lo ha eletto. In quel discorso, sollevava dubbi sulla congruità dello stipendio del direttore generale dell’at e ne o Filippo Del Vecchio, sostenendo che fosse superiore del 5% rispetto a quanto gli sarebbe spettato.
“Gli è stata mossa una contestazione come dipendente, mentre stava svolgendo la sua funzione istituzio- nale di senatore accademico, esprimendo un normale dissenso – afferma Leo Brocchi, avvocato di De Carolis – si tratta di una sanzione strumentale, che cerca di far confluire questa vicenda nell’ambito del rapporto lavorativo. Tra l’altro, sanzioni del genere sono previste solo per illeciti gravissimi. È un’e vi d e nt e ritorsione”. Le dichiarazioni del senatore accademico sono state ritenute “offens ive” della reputazione dell’università abruzzese. “Un peccato di presunzione – aggiunge il legale – in quanto il dg ha una funzione, ma non è lui stesso l’ateneo”.
Dal canto suo, Del Vecchio se ne lava le mani, affermando che “la sospensione è stata decisa dall’Ufficio per i procedimenti disciplinari, di cui io non sono membro”. Sul caso è stata presentata un’interrogazione parlamentare, e il sindacato Csa ha scritto al ministro Valeria Fedeli parlando di “grave intimidazione e persecuzione” ai danni di De Carolis.