Una macumba di nome Ballarò in attesa di Freud a Viale Mazzini
2016: Fuga da Saxa Rubra. Nei laboratori Rai si lavora all’arma letale in grado di battere Rambo che fa secco regolarmente Ballarò. Formule segrete, format monovolume, conduttori senza volto, boschi verticali... Sei mesi dopo, sappiamo com’è andata. Tanto tuonò che fu la siccità. Partito Floris per La7, il martedì di Rai3 ha avuto più conduttori dei fidanzati di Belén. Dopo Giannini, Semprini e Greco, tocca a Bianca Berlinguer andare all’inseguimento con #cartabianca, ossia sperimentando a propria volta il talk-rotocalco. Di suo, Bianca ci mette se stessa; l’archetipo di #cartabiancaè un Tg formato gigante dove tutto ruota attorno alla conduttora-direttora, un ospite per volta sotto i ferri, zero opinionisti, no arena, al massimo un duello al primo sangue (Orlando contro Davigo) sempre sotto lo sguardo occhiuto della padrona di casa. Ma allora aveva ragione Floris? Certo, infatti anche Bianca si concede qualche spezia in più; due intervistatori di complemento (da non confondersi con il pubblico), la misurazione del sentiment (da non confondersi con il talent), l’intervista barbarica a Milly Carlucci, i blitz di Gabriele Corsi di cui, appena arrivano, non si sente il bisogno. Nonostante tutto, la zona Semprini resta sempre dietro l’angolo (3,7 di share) e Gatto Silvestro Gentiloni, per non sbagliare, se ne va da Baudo.
Dobbiamo concludere che la Rai, nel suo inconscio, voleva distruggere il più forte talk della sua storia? Mah. Di sicuro Freud non era un pirla.