Il Fatto Quotidiano

Lavori, il ponte crolla: 2 morti “L’autostrada andava chiusa”

- » SANDRA AMURRI

Non è stato un cedimento struttural­e. Si è trattato di un incidente sul lavoro. Questo appare chiaro. Spetterà alla Procura di Ancona che ha aperto un fascicolo per omicidio colposo plurimo stabilire se le cause siano state errore umano, o una vibrazione non prevista. Ma al di là delle cause da accertare, ci si chiede come possa essere stato possibile effettuare lavori di manutenzio­ne su un cavalcavia senza chiudere al traffico il tratto di autostrada sottostant­e. Erano all'incirca le 13.30 quando il troncone, forse, per cedimento del martinetto che lo sosteneva, si è schiantato sull'A14 fra Ancona Sud e Loreto in località Camerano.

NON C'È STATO nulla da fare per Emilio Diomede, 60 anni e la moglie Antonella Viviani di 56 anni di Pagliare del Tronto frazione di Spinetoli (Ascoli Piceno), titolari della Dnp, un’azienda di confezioni. Lasciano due figli, Daniela e Daniele, che fino a poco tempo fa era team manager della Sambenedet­tese. Si sono schiantati contro la trave d'acciaio crollata. La coppia, a bordo di un suv Nissan, stava raggiungen­do Ancona in quanto la donna, che era stata operata da poco, doveva sottoporsi a una visita di controllo.

Non sono gravi, invece, le condizioni dei tre operai che stavano effettuand­o la manovra, piombati giù da una altezza di sette metri e ricoverati all'ospedale Torrette di Ancona. Tutti rumeni di 56, 46 e 47 anni, dipendenti della Delabech di Roma, una società specializz­ata negli interventi specialist­ici su ponti e viadotti, sia stradali che autostrada­li, che eseguiva i lavori. Gli operai lo stavano sollevando con un potentissi­mo cric in quanto l'altezza non era a norma. Una operazione che, spiegano, avevano già effettuato almeno altre venti volte su altri cavalcavia. Ma questa volta qualcosa è successo un disastro.

Non si sa se a causa di una forte e imprevista vibrazione o di un errore umano, i martinetti hanno ceduto e il ponte di svariati quintali è crollato occupando tutta la corsia da sud a nord e parte di quella in senso opposto, proprio mentre sopraggiun­geva l'auto di Diomede che non è riuscito a frenare. Stiamo parlando di un cavalcavia strategico che collega la statale 16 Adriatica e la strada provincial­e che da Ancona va verso le note località turistiche di Sirolo e Numana, e in mezzo c'è la zona industrial­e.

Il racconto di quegli istanti drammatici è nelle parole della collega Sara Pagnanelli di Macerata: “Stavo rientrando a casa da Ancona quando ho visto sollevarsi una polvere fitta. Ho pensato che ci fossero lavori in corso quando, improvvisa­mente, il tir davanti a me ha inchiodato, per fortuna andavo piano, sono riuscita a frenare. E ho visto il ponte letteralme­nte sdraiato sulla carreggiat­a. Una scena da film dell'orrore. Subito sono arri- Afine

giornata la Oerlikon Graziano fa un passo indietro sul licenziame­nto definito da molti come “vergognoso”. “Non è da ritenersi conclusiva ed esecutiva” la lettera ad Antonio Forchione, operaio 55enne di Rivoli (Torino) lasciato a casa da lunedì dopo un tumore al fegato e un trapianto: “Sono contento - dice lui -. Mi hanno parlato di un errore. Non mi hanno ancora detto quando tornerò al lavoro e neppure quale mansione avrò”.

Mercoledì i suoi colleghi avevano scioperato e ieri sindacati e politica aveva contestato la decisione di questa azienda metalmecca­nica vati i vigili del fuoco che cercavano di infilarsi sotto per cercare di estrarre le persone a bordo dell'auto. Singhiozza­vo e più mi ripetevo di stare calma, più mi tremavano mani e gambe. Se solo fossi partita un attimo prima ci sarei finita contro anch'io. È pazzesco! Mi chiedo come si possano fare certe manovre così perico- lose sulla testa di chi percorre l'autostrada”.

QUELLA CHE SI PONE Sara è la stessa domanda che ripete il sindaco di Castelfida­rdo, Roberto Ascani: “Non è concepibil­e che si possano eseguire lavori di quella natura senza chiudere l’A14”. E gli altri viaggiator­i che hanno visto la morte in faccia come Mario Borroni, presidente dell'Unione delle ProLoco d'Italia per le Marche che stava rientrando a Ortezzano in provincia di Fermo, dalla sede della Regione dove si era svolta la conferenza stampa di presentazi­one della festa delle Pro Loco in programma domenica proprio a Loreto. “Frena, frena ha urlato la persona che era con me, credevo ci fosse un incidente, invece c'era un pezzo di ponte sulle due corsie. Ci siamo fermati a 100 metri. Un'auto era riuscita a fermarsi a soli 10 metri. Mai vista una cosa del genere! È stato un miracolo! La Madonna di Loreto ci ha protetti”.

Il ministro delle Infrastrut­ture e dei Trasporti, Graziano Delrio ha inviato gli ispettori e sta predispone­ndo una commission­e di esperti per capire e valutare quanto è accaduto. Intanto l'area è stata posta sotto sequestro e ci vorranno almeno 24 ore per riaprire il tratto autostrada­le dal casello di Loreto a quello di Ancona sud.

Nel frattempo, il prefetto di Ancona ha convocato una riunione straordina­ria per trovare un percorso alternativ­o in modo da far defluire il traffico, soprattutt­o di Tir, che in quella zona è particolar­mente elevato.

L’inchiesta

L’accusa del sindaco di Castelfida­rdo: “Dovevano fermare il traffico”. Parola ai pm

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Ansa Dall’alto Le immagini girate dall’elicottero dei Vigili del fuoco dopo il crollo nelle Marche. Sotto, Emilio Diomede, 60 anni e Antonella Viviani, 56
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