RiEmergo: c’è chi (finalmente) comincia a parlare
La mafia è forte, qui al Nord, perché sa tessere una rete di connessioni che uniscono gli affiliati – soprattutto di ’ndrangheta – all’ambiente circostante: gente che lavora, imprenditori, commercianti, professionisti, politici. I “cattivi” sanno fare rete, a volte usando le armi dell’intimidazione e della paura, ma spesso offrendo, almeno in una prima fase, servizi, opportunità, soldi, voti, possibilità di guadagno. I “buoni” devono imparare a fare rete anche loro, altrimenti i “cattivi” se li mangiano. A Milano ci hanno provato Libera e le Camere di commercio lombarde, che da un anno e mezzo hanno aperto gli sportelli RiEmergo. Sono luoghi dove possono andare a chiedere un consiglio, in maniera riservata e protetta, i cittadini, gli imprenditori, i professionisti che sono incappati in situazioni di estorsione, usura, racket, corruzione, concussione, peculato.
Gli sportelli per i primi contatti sono ospitati nelle Camere di commercio lombarde, poi gli incontri proseguono in luoghi protetti e sicuri, a cura del servizio Sos Giustizia di Libera. Chi sceglie di proseguire il cammino viene aiutato e accompagnato dagli operatori di Sos Giustizia nella denuncia e nelle procedure burocratiche, anche quelle che danno accesso ai fondi nazionali e regionali per le vittime di racket e usura.
Le segnalazioni per i casi di corruzione sono invece inoltrate attraverso la piattaforma online di Transparency International, che garantisce il totale anonimato e un doppio controllo sulla consistenza dell’informazione che, quando è riconosciuta seria, viene passata all’autorità giudiziaria.
L’AVVENTURA è partita a giugno 2015 e oggi sono disponibili le informazioni sui primi risultati. Fino a dicembre 2016 sono state ricevute 106 segnalazioni, 77 in materia di racket, usura e sovraindebitamento e 39 di corruzione. Il 40 per cento delle segnalazioni riguarda Milano, anche perché lo sportello milanese è stato il primo a entrare in attività.
La corruzione ha riguardato il 43 per cento dei casi segnalati, il 17 per cento l’estorsione e il 15 l’usura. Ma ben il 19 per cento riguarda il sovraindebitamento: evidente effetto della crisi economica, l’eccesso di debiti può essere il primo passo verso il ricorso all’usura e può diventare causa di estorsione.
Per questo, le Camere di commercio lombarde hanno aperto dal settembre 2016 un nuovo servizio chiamato Occ, Organismo per la composizione delle crisi da sovraindebitamento, ente terzo e imparziale a cui possono rivolgersi i debitori.
I magistrati e gli investigatori che danno la caccia alle organizzazioni criminali al Nord da anni raccontano l’“omertà padana”, il clima di chiusura, silenzio, quando non di complicità, che attornia i boss e le loro attività. Ricordate Ilda Boccassini che diceva: “Non vedo la fila di imprenditori, fuori dalla porta del mio ufficio a palazzo di giustizia, che vengono da me a denunciare i mafiosi”. Ora i dati di RiEmergo sono un piccolo segno di cambiamento: qualcuno disposto a parlare c’è. Soprattutto quando il contatto con i gruppi criminali diventa pesante, violento, economicamente insopportabile... È un primo passo. Quello successivo sarà fatto quando gli imprenditori, i professionisti, i politici del Nord la smetteranno di mettersi al servizio dei gruppi mafiosi per ottenerne in cambio soldi, appalti, incarichi, lavoro, voti.
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