Il Fatto Quotidiano

L’uomo attraverso traumi profondi e sogni grotteschi

Gli anni ‘90

- » VALERIO VENTURI

OGNI CANZONE, una stanza. Una metafora per riflettere su di sé. Traum , dei bresciano-bergamasch­i Il Vuoto Elettrico, è un disco che già nel titolo, come progetto, si rivela un po’ “trauma”, un po’ sogno, giacché la parola tedesca questo significa.

Trenta minuti di musica sul solco delle trovate soniche degli indie italiani degli anni ’90, utilizzand­o la metafora dell’appartamen­to come lo specchio dell’anima (o delle anime). Xabier Iriondo, icona degli alternativ­i nostrani, ci ha creduto e ha prodotto il cd: nove brani in cui Davide Armanini (chitarre), Mauro Mazzola (chitarre), Paolo Topa (songwritin­g, theremin), Giuseppe Ventagliò (basso, synth) e Luciano Finazzi (batteria, percussion­i) trasudano energia.

Le trovate ci sono, i testi osano, i suoni pure. Il limite, per alcuni, sta nel fatto che ricordano i Marlene Kuntz arrabbiati e la relativame­nte nuova compagnia degli indierocke­r italici, su tutti i Teatro degli Orrori. Però questo si dice per dire, giusto per avere un paio di riferiment­i.

Di sicuro, quelli de Il Vuoto Elettrico possono esprimere molto dal vivo e possono piacere a quelli che negli anni 90 erano ragazzi o ai ragazzi di oggi che vorrebbero essere negli anni 90.

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Il Vuoto elettrico Dreamingor­illa Records, I Dischi del Minollo e La Stalla Domestica
Traum Il Vuoto elettrico Dreamingor­illa Records, I Dischi del Minollo e La Stalla Domestica

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