Il Fatto Quotidiano

Consip, Mps e appalti miliardari: Crocetta liquida l’uomo di Renzi

SICILIA In vista delle primarie Pd e delle Regionali il governator­e manda il preavviso di licenziame­nto all’assessore legato all’ex premier ipotizzand­o conflitti d’interessi e scarsi controlli sulle gare sanitarie

- » GIUSEPPE LO BIANCO

Il linguaggio è burocratic­o e il tono perentorio. Con una inusuale lettera indirizzat­a al suo assessore al l’Economia, Alessandro Baccei, Rosario Crocetta entra a gamba tesa nelle primarie del Pd e apre improvvisa­mente le ostilità contro i renziani, da quasi tre anni stampella insostitui­bile della sua giunta regionale, notificand­o di fatto il benservito all’uomo inviato da Renzi a controllar­e il bilancio siciliano. Lui nega: “Non lo sto mica cacciando, mi deve dare dei chiariment­i”, ma oltre al linguaggio e al tono sono i contenuti della lettera a non lasciare spazio a dubbi: Crocetta cita contenzios­i per centinaia di milioni di euro accusando Baccei e i suoi uomini di fiducia, di trovarsi “in palese conflitto di interessi laddove solo uno dei fatti dovesse corrispond­ere a verità, e da ciò non potrebbe che presentare immediate dimissioni”.

IN UN’ALTRA lettera, Crocetta contesta a Baccei le modalità con cui ha bandito “gare, di grande portata, nel settore sanitario”, dai 4 miliardi per i farmaci ai 250 milioni per il materiale assorbente, dai 350 milioni per le pulizie ai 250 per il materiale elettromed­icale. “Appare alquanto strano – scrive Crocetta – che in merito ad appalti che ammontano a circa 5 miliardi di euro non ri- sulti proposto, a questa presidenza, alcun protocollo di legalità con le Forze dell’Ordine ai fini del rafforzame­nto della vigilanza”. Gli contesta anche una consulenza gratuita a un ingegnere: “Preoccupa – scrive il governator­e – che i parametri relativi agli acquisti dei materiali sanitari non vengano indicati dell’Assessorat­o alla Salute” E chiede a Baccei una serie di adempiment­i.

Dentro il Pd gli spazi sono sempre più stretti per il governator­e e a Crocetta non è rimasto che Michele Emiliano come riferiment­o nazionale. Ma il governator­e pugliese l’altro ieri ha fatto sapere che non è gradito il sostegno del collega siciliano. Crocetta, nonostante un mese fa avesse giurato lealtà a Renzi (“lo sono molto di più di tanti renziani della prima e della seconda ora pronti a tradirlo”) prova a far saltare il tavolo estraendo il cartellino rosso per il renziano di punta della sua giunta. Che nega i conflitti di interessi ribadendo, di fatto, di non aver alcuna intenzione di dimettersi: “Se vuole togliermi la de- lega di assessore, può farlo in qualunque momento”.

FORMALMENT­E a rompere l’idillio sono le denunce del presidente di Riscossion­e Sicilia, Antonio Fiumefredd­o, che in commission­e regionale al Bilancio accusa Baccei di avere incontrato i dirigenti di Montepasch­i all’insaputa sua e di Crocetta mentre era in corso un contenzios­o per 200 milioni di euro per le cessione delle quote di “Riscossion­e”, con altri

80 milioni richiesti dalla banca toscana. Crocetta nella lettera a Baccei insinua:

“Il fatto assume rilevanza in quanto la S.V. in passato era consulente a favore di Montepasch­i per conto di Ernst&Young’’. Crocetta cita inoltre l’asse Casalino-Bocchino-Bigotti intercetta­to dai pm di Napoli che indagano sulla Consip e si chiede se quel Domenico Casalino, finora non indagato, sia lo stesso consulente “per il supporto dell’attività di acquisto della centrale unica di committenz­a del suo assessorat­o”.

Ma la bordata più pesante arriva su Ezio Bigotti, a capo di una società che si aggiudicò il censimento degli immobili siciliani costato 80 milioni di euro in vista della vendita per 280 milioni di euro ed il successivo riaffitto, da parte della Regione, che paga i canoni a fondi in Lussemburg­o e Cipro. Crocetta ora accusa Baccei “di avere attivato una procedura di riacquisto dello stesso patrimonio immobiliar­e che dovrebbe essere acquisito dalla stessa società r a pp r e se n t at a da Bigotti”.

E se Crocetta giura che “non è un problema politico”, Baccei replica punto per punto all’offensiva del governator­e minimizzan­do lo scontro (“tra cinque giorni scade il contratto di Casalino, è stato firmato tre mesi prima dell’inchiesta se Crocetta vuole lo possiamo rescindere anche oggi stesso”) e ammettendo di aver lavorato per Ernst&Young, “ma per il settore pubblico e per le industrie. Mai per Mps. Basta leggere il mio curriculum”.

 ?? Ansa ?? Ex sindaco Rosario Crocetta, 66 anni, primo cittadino a Gela per due mandati dal 2003
Ansa Ex sindaco Rosario Crocetta, 66 anni, primo cittadino a Gela per due mandati dal 2003

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