L’oste spara al ladro (alla schiena) e la Lega si scatena
Nel Lodigiano Il corpo a 10 metri, il commerciante è indagato ma il paese è con lui. Il capo lumbard: legittima difesa sempre
Il
ladro che tenta il colpo, il proprietario che imbraccia il fucile, spara e uccide. E di nuovo si ripropone la questione della legittima difesa. Anche se già nel 2006 l’articolo 52 del codice penale era stato aggiornato introducendo il diritto all’autotutela di un domicilio privato con un’arma legalmente detenuta. Prima di questa modifica la legge non puniva l’autodifesa a patto che questa fosse necessaria e proporzionata. Non lo sarebbe, ad esempio, se il ladro fosse in fuga.
LA MODIFICA DEL 2006 però ha allargato le maglie. Dentro le quali, con buona probabilità, rientra anche il fatto di ieri notte avvenuto a Casaletto lodigiano, piccolo Comune tra Lodi e Pavia, quando un ristoratore, poco dopo le 3.40, ha scacciato i ladri dal suo locale tabaccheria a suon di pallet- toni (calibro 12 di un fucile da caccia). Risultato: un rapinatore è stato ucciso. Come? Un solo colpo alla schiena mentre scappava. Il suo corpo è stato trovato a dieci metri dall’osteria. I complici hanno tentato di portarlo via, ma alla fine ci hanno rinunciato.
A sparare è stato Mario Cattaneo, 67 anni che, assieme alla moglie, abita al primo dello stabile dove si trova il suo ristorante. Sentito il rumore della saracinesca forzata, Catteneo è sceso con il fucile in mano e il colpo in canna. Prima degli spari c’è stata una colluttazione. I ladri durante la fuga hanno lasciato sul posto la refurtiva: un sacco di sigarette. Per questo è stato ucciso un uomo del quale ancora ieri sera non erano state diffuse le generalità. Cattaneo per due ore, ieri, è stato inter- rogato dai carabinieri. È stato indagato per omicidio volontario. A un vicino di casa, Cattaneo avrebbe detto: “L’ho preso”. Anche il testimone è stato sentito.
Cattaneo gestisce il suo locale assieme alla moglie e al figlio. Originario di San Giulia- no Milanese, si è trasferito nel Lodigiano oltre vent'anni fa.
Immediate le reazioni politiche. Prima fra tutte quella del sindaco del piccolo Comune. Giorgio Marazzina, eletto con una lista civica, ha subito dato la sua piena solidarietà a Cattaneo. “In seguito ai tragi- ci eventi – ha commentato – che hanno sconvolto la nostra comunità e ancor prima la famiglia di Mario e Luca diamo loro la nostra piena solidarietà”. Naturalmente, il carico da novanta è arrivato dal segretario della Lega Nord Matteo Salvini, il quale sul suo profilo Facebook ha postato questo commento: “Che il Parlamento approvi subito la proposta della Lega sulla legittima difesa, sempre e comunque. Un morto è sempre una brutta notizia, ma se invece di rubare fosse andato a lavorare, quel tizio oggi sarebbe vivo. Io sto con il ristoratore, io sto con chi si difende!”. Il coro si è preso allargato con altre voci. Roberto Calderoli, ad esempio, senatore del Carroccio nonché vicepresidente del Senato ha commentato: “Non posso che stare dalla parte del titolare del ristorante rapinato nel lodigiano, come sono sempre stato al fianco, in passato, di chi si è difeso all’interno delle sue proprietà e ha sparato per difendere la sua famiglia e i suoi beni”.
I fatti
L’uomo dormiva al piano di sopra: la colluttazione e poi i colpi La refurtiva è rimasta sul posto
IL VICINO di Casa di Cattaneo ha spiegato di aver sentito il rumore della saracinesca. Quindi si è affacciato e ha visto Cattaneo, la moglie, il figlio e la nuora che urlavano. In particolare la moglie avrebbe urlato: “Metti giù quel fucile”. Cattaneo, però, ha premuto il grilletto. Dopodiché, rivolto al vicino, ha detto: “L’ho preso”. Oggi è prevista l’autopsia sul corpo del vittima.