Macron En Marche! e Hamon s’arrabbia
Francia Presidenziali, l’ex ministro attrae elettori socialisti l’esponente PS attacca: “Il suo progetto favorisce Le Pen”
Emmanuel
Macron? “S ta preparando una Francia i ng o ve r na b i le ”. Il suo programma né di destra né di sinistra “è un marciapiede per il Front National”. Che altro? “Il suo progetto sull’Europa è soprattutto un blablablà. Rispettare il 3%. Blablà. L’Europa a più velocità. Blablà. Sono cose che dicono tutti. Non lo dice anche François Fillon?”.
Benoït Hamon ha dichiarato aperto il duello con il candidato progressista all’Eliseo e Macron ha accettato la sfida: “Lo ringrazio per questa formidabile pubblicità”. E ha ironizzato: “I candidati di sinistra e i giornali di sinistra passano il loro tempo a dire che sono di destra. I candidati di destra e i giornali di destra che sono di sinistra. Deve voler dire che siamo nel giusto, allora continuiamo così”. Un duello che si combatte attraverso i media.
Il primo partecipava ad una trasmissione televisiva su France 2, il secondo parlava ai microfoni dei cronisti da Bordeaux. In una campagna elettorale fagocitata dallo scandalo dei presunti impieghi fittizi alla moglie e ai figli di Fillon, il candidato dei Républicains all’Eliseo, la voce del socialista, uscito vincitore dalle primarie della gauche, si fa sentire a fatica. Se Emmanuel Macron vola nei sondaggi, le prospettive di Hamon sono molto meno favorevoli.
IN TUTTI GLI STUDI di opinione resta inesorabilmente quarto al primo turno delle presidenziali del 23 aprile, con un risultato troppo basso, intorno al 13-14%, per sperare di accedere al ballottaggio. Per farsi sentire l’ex ministro frondista ha allora alzato la voce contro il rivale più insidioso: “Come socialista – ha detto – penso che il suo progetto sia pericoloso, come democratico prendo le distanze da chi, prendendosi per il messia, pensa di detenere la soluzione a tutto. La sua posizione è immatura”. Macron gratta consensi al centro-destra, ma anche a sinistra. Hamon ha appena “perso” un esponente di rilievo del PS come il popolare ex sindaco di Parigi, Bertrand Delanoë, che ha fatto sapere apertamente di preferire Macron a lui: “Macron è l’unico a poter fermare Marine Le Pen”, ha detto. E ora Hamon teme più che mai quella emorragia che era riuscito a tamponare finora. Nel suo stesso campo il suo progetto è considerato troppo utopista. A sei settimane dal voto, per rilanciare la sua can- didatura, ha pubblicato un libro-manifesto di un centinaio di pagine “per la generazione che verrà”. Contro Marine Le Pen scrive “il Front National non è la Francia”. Contro Macron, “l’uomo provvidenziale è una favola”.
Per tentare di recuperare posizioni ha proposto un new deal per l’Europa elaborato insieme all’economista Thomas Piketty. Vorrebbe la creazione di un’As se mb le a parlamentare della zona euro al posto dell’Eurogruppo e ripartire equamente il debito dei paesi che supera il 60% del Pil. Per risultare più credibile ha anche rivisitato il suo progetto forte, quello che lo ha fatto vincere alle primarie, di instaurare un reddito universale.