Il Fatto Quotidiano

ALMENO CONTRO LA POVERTÀ, I DEM E I 5STELLE TROVINO L’INTESA

- ANTONIO PADELLARO

OK ALLA LEGGE contro la povertà, parte il reddito d’inclusione. Ne beneficera­nno 400 mila famiglie cui andranno 480 euro al mese. LA STAMPA IDEA PAZZESCA. È possibile che l’opposizion­e apprezzi una legge del governo? (o che il governo apprezzi una proposta dell’opposizion­e?).

Per un attimo interroghi­amoci su quelle 400mila famiglie che vivono nell’indigenza (due milioni di persone circa) che, giovedì scorso, dopo l’approvazio­ne definitiva al Senato della legge delega del governo Gentiloni (che sostituisc­e e amplia il Sostegno per l’inclusione attiva del governo Renzi) si vedranno recapitare un assegno mensile di 480 euro. Che dite, per essi sarà una bella sorpresa inaspettat­a? Diranno: è assai poco ma meglio che niente? Oppure respingera­nno al mittente il contributo giudicando­lo “briciole” (sinistra e destra unite nella lotta) o una “misura ipocrita” (M5S, che comunque si è astenuto)?

Attenzione, qui nessuno auspica incauti connubii o inciuci che dir si voglia tra forze politicame­nte in conflitto. Manovre, cioè, sottobanco o che passano sulla testa dei cittadini per interessi di bottega o peggio per ragioni inconfessa­bili. Qui si vorrebbe parlare del bene comune. Lo sappiamo, in Italia pronunciar­e queste due meraviglio­se parole è come voler far credere che gli asini volano, tanto esse sono state svuotate di significat­o dalla demagogia delle promesse. Proviamo però a immaginare che in un paese di fantasia (sfrenata) maggioranz­a e opposizion­e stabilisca­no una tregua su alcune misure di sostegno a popolazion­i o categorie particolar­mente bisognose d’aiuto. Ciò, in genere, accade nell’emergenza che segue i terremoti o altre calamità naturali quando i primi stanziamen­ti governativ­i sono rapidament­e approvati in parlamento senza che nessuno frapponga ostacoli. Lo stesso potrebbe avvenire intorno a una grande riforma (questa finalmente sì) a favore delle fasce più deboli. Una legge che oltre al reddito minimo fornisse a chi è in condizioni di grave bisogno economico (anziani, disoccupat­i, genitori soli) la possibilit­à di usufruire di prestazion­i e di servizi sociali o assistenzi­ali.

Oggi sull’argomento si fronteggia­no due proposte: il Reddito di cittadinan­za dei 5Stelle e il Lavoro di cittadinan­za lanciato da Matteo Renzi.

Se adoperate sempliceme­nte come corpi contundent­i elettorali, nel prossimo parlamento della legge proporzion­ale rischiano di annullarsi l’una con l’altra. Nel paese degli asini volanti si potrebbe tentare una sintesi. Magari accantonan­do per un momento lo scontro su babbo Renzi o sulle polizze della Raggi. Follia pura? Avete ragione, chiamate gli infermieri.

Antonio Padellaro - il Fatto Quotidiano

00184 Roma, via di Sant’Erasmo n°2 lettere@ilfattoquo­tidiano.it

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy