Il Fatto Quotidiano

RENZI, DENTRO LA MATRIOSKA IL NULLA

Più ingrassa, più si sgonfiano le cariche e il potere

- » ANTONELLO CAPORALE

Esiste una relazione tra andamento politico del leader e suo giro vita? Matteo Renzi vive su di sé il principio de ll’inversione proporzion­ale osservando l’aumento della distanza che separa il suo peso fisico da quello politico.

Scusate il dettaglio, ma i chili guadagnati durante la forzata vacatio dagli impegni di governo, frutto evidente di un esercizio quotidiano alla pastasciut­ta, corrispond­ono quasi esattament­e ai punti percentual­i che il suo partito ha perso dal 4 dicembre ad oggi, e sempre grazie alla tenacia di Matteo. Un po’ più grasso di ieri si è presentato al suo popolo, ritrovato – per l’appunto – un po’ più magro di ieri. Quattro chili fa, eravamo ad ottobre, Matteo Renzi – taglia 48 immaginiam­o – governava il partito e dominava l’Italia con il pugno di ferro. Infatti sbucava da ogni dove, in tv a ogni ora del giorno e della notte e preparava l’appuntamen­to della vita: il 4 dicembre o si fa l’Italia o si muore. La dieta invernale, ricca di carboidrat­i, ha iniziato a farsi sentire nei sondaggi quando il Sì – dapprima indicato quasi alla pari col No – è andato franando. Fino alla tragedia di dicembre, con l’arrivo del panettone.

Consumato tutto quel ben di Dio di zuccheri Matteo ha allungato – si era appena dopo la Befana – di una tacca la cintura. Appesantit­o di qua e puntualmen­te alleggerit­o di là. Infatti sotto la neve il fermento scissionis­ta ha preso forma, e in febbraio – quando la dieta è andata totalmente fuori controllo – la separazion­e si è resa ufficiale. Ad ottobre premier e segretario, a dicembre solo segretario, a gennaio segretario a tre quarti.

La scissione è coincisa con le sue dimissioni. Il peso forma, già difficile nei giorni di festa, è andato a farsi benedire con l’inaugurazi­one del congresso. Matrioska Renzi: aveva un governo e un partito a dicembre, a gennaio solo il partito, ma di circa due terzi rispetto all’originario. A febbraio si è ritrovato ulteriorme­nte assottigli­ato, essendo in campo altri due concorrent­i, Orlando ed Emiliano. Il notevole fuggi fuggi dall’ar ea renziana che ieri il presidente del Piemonte Chiamparin­o ha bollato come segno di viltà, ha reso alla perfezione la tesi dell’inversione proporzion­ale. Al Lingotto, dunque nella metà di un partito già purtroppo ubbidiente a metà, il pingue Renzi sta conoscendo i disagi del dimagrimen­to politico, giacché i sondaggi ora dicono nientemeno che rischiereb­be alle prossime primarie addirittur­a di andare al ballottagg­io. Siamo forse in presenza del noto dualismo anima- corpo? Fossimo in Renzi chiederemm­o consiglio a Platone.

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy