Amico di famiglia, compagno nei processi: D’Alfonso vuole dare l’aeroporto a Toto
Il governatore vorrebbe sia l’imprenditore a rilevare il 30% dello scalo
Anche le porte della Saga, la società regionale che gestisce l’aeroporto d’Abruzzo, si apriranno presto ai privati. Ne verrà ceduto il 30%, e si parla già del possibile candidato di questa nuova partnership: Toto, patron abruzzese delle autostrade.
A TIRARE fuori dal cilindro il nome di Carlo Toto è stato il presidente della Regione Luciano D’Alfonso che con la famiglia Toto ha legami forti e di lunga data. È Carlo Toto il suo testimone di nozze, è con lui che si è ritrovato sul banco degli imputati in diverse vicende giudiziarie. Il governatore ha ammesso “senza provare al- cuna difficoltà” di averci fatto un pensierino come “persona esperta e mossa da autorevole ambizione”. Per il gruppo Toto sarebbe una nuova avventura, ma non troppo, visto che ci aveva già provato con la compagnia aerea AirOne, che confluì in Alitalia. La Cai gli diede immediatamente 300 milioni in contanti, Toto ne reinvestì 60 diventando così azionista della “nuova” Alitalia (circa il 5% delle quote). Al momento di rilevare il 49% di Alitalia, Etihad pose tra le condizioni la scomparsa definitiva di AirOne. E così fu, nel settembre 2014, non senza conseguenze per i lavoratori. Si consumò infatti la vicenda dell’AirOne Tecnich, il centro di assistenza e manutenzione per aeromobili presso l’aeroporto di Pescara, che contava 80 lavoratori (tecnici specializzati formati a spese della Regione Abruzzo), tutti finiti senza lavoro quando Toto entrò in Alitalia.
SEBBENE si faccia già il nome di Toto, e si parli anche di un interessamento da parte di un altro imprenditore abruzzese, Luca Tosto, la Regione procederà ad un avviso di pubblico interesse, “a cui - ha sottolineato D’Alfonso - possano partecipare tutti gli operatori economici che non esauriscono la loro attività produttiva in Abruzzo”. Quello che confonde un po’ è il fatto che “D’Alfonso sia ancora coinvolto in un procedimento giudiziario per un appalto dei Toto, quello dell’ inchiesta sulla Mare-Monti che scaturì dalle proteste di Rifondazione e Wwf”, ricorda Maurizio Acerbo di Prc. “Finirà a tarallucci e prescrizione – continua Acerbo - ma indica chiaramente il conflitto d’interessi che c’è tra il politico D’Alfonso e quello di ‘amico’ di famiglia dei Toto. Ovviamente D’Alfonso ci spiegherà che sono i suoi amici Toto che fanno un piacere all’Abruzzo. Ma non mi sembra che il popolo italiano e abruzzese abbia ricevuto molti vantaggi dalle operazioni aeronautiche di Toto, come d’altronde dalla sua gestione autostradale”.