Il Fatto Quotidiano

La legge ad hoc per l’amica di Tronca

Anticorruz­ione lombarda-Cambiato il bando per la segretaria del prefetto

- » DAVIDE MILOSA

Un emendament­o ad personam per modificare la legge costitutiv­a dell’Agenzia regionale anticorruz­ione (Arac) della Lombardia, presentato da Massimo Garavaglia, assessore regionale leghista all’Economia, oggi a processo per turbativa d’asta nel filone che coinvolge anche l’ex vicepresid­ente della Regione Mario Mantovani. Emendament­o passato, legge modificata il 29 dicembre 2016, e cambio in corsa delle condizioni economiche di un bando chiuso mesi prima. Chi ne beneficia? Maria Dinatolo, origini calabresi, laurea in legge e una carriera fulminante che prima di portarla a essere una dei quattro componenti del consiglio di Arac, l’ha vista per molto tempo a fianco dell’ex prefetto di Milano Francesco Paolo Tronca.

Dal gennaio 2014 al gennaio del 2015 Dinatolo ha lavorato nella segreteria personale dell’ex commissari­o straordina­rio di Roma, oggi, nominato dal governo a sovrintend­ere le pratiche di ricostruzi­one del terremoto, guarda caso, in collaboraz­ione con Anac. La vicenda ha, a dir poco, del clamoroso, visto che riguarda un’autorità che dovrebbe controllar­e e denunciare queste pratiche. Così, eviden- temente, non è. Visto che a fine novembre Garavaglia presenta la modifica alla legge del 17 marzo 2016, voluta da Roberto Maroni, dopo lo scandalo di lady dentiera che ha coinvolto Fabio Rizzi, uno dei suoi fedelissim­i.

IN QUELLA PRIMA stesura, il compenso lordo annuo dei consiglier­i viene fissato in 60.740 euro. Cifra sulla quale ognuno deve pagare i contribuit­i. La regola vale anche per Maria Dinatolo che in Arac ci entra nel luglio 2016. Dei quattro componenti il consiglio, lei è l’unico dipendente pubblico, gli altri sono due commercial­isti e un professore universita­rio. In quel luglio, però, Dinatolo non ci pensa due volte e lascia la Prefettura. Il dato dell’impiego pubblico è da tenere a mente. La modifica proposta da Garavaglia (e approvata in Consiglio regionale) riguarda, infatti, questo aspetto. Ecco cosa viene aggiunto: “Nell’ipotesi dei dipendenti pubblici, nominati componenti del consiglio di Arac, che optino per operare in regime di esclusiva la quota di oneri previdenzi­ali a carico del datore di lavoro è posta in capo a Regione Lombardia”. L’emendament­o, secondo Gara- vaglia, serve “a precisare”. In realtà non precisa, ma aggiunge un elemento nuovo. Il testo sarà approvato a fine dicembre. L’articolo 7 della legge modificato. Risultato: Maria Dinatolo, unico dipendente pubblico, oltre ai 60.740 euro si vedrà pagati dal Pirellone 16.205 euro come quota a carico del datore di lavoro.

Cari leghisti L’emendament­o presentato dall’assessore Garavaglia (oggi imputato per turbativa d’asta)

MA C’È DI PIÙ, la legge a bilancio mette altri 65 mila. Un tesoretto che serve a coprire i costi aggiuntivi dei quattro componenti del consiglio di Arac, che però operano nell’ambito del privato. Resta, dunque, il dubbio di un bilancio di previsione che non rispetta i canoni di veridicità. Non un esempio di trasparenz­a per un organo nato proprio per questo. Chissà se l’ex procurator­e di Bergamo e presidente di Arac Francesco Dettori conosce questi fatti.

 ??  ?? Francesco Paolo Tronca LaPresse
Francesco Paolo Tronca LaPresse
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy